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Reflections on Love

Regia di Joe Massot vedi scheda film

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La recensione su Reflections on Love

di mm40
6 stelle
L'amore ai tempi della "swingin' London".
 

Reflections on love è oggi un prodottino curioso, eccentrico se si vuole, un quarto d'ora scarso di immagini della Londra "swinging" di metà anni Sessanta con i suoi vestiti colorati e originali, i ragazzi padroni della città, una voglia di fare festa e di sentirsi al centro del mondo che non si spegneva mai, 24 ore su 24. Il punto è che all'epoca, a distanza zero dal fenomeno sociale, culturale e geografico, un cortometraggio del genere valeva poco o niente: infatti passò sostanzialmente inosservato. E' stato in seguito ripescato per un paio di motivi, entrambi legati alla creatura inglese degli anni Sessanta maggiormente esportata a livello planetario: i Beatles. I quattro compaiono infatti per alcuni secondi verso l'inizio del breve film; sono ritratti mentre salutano una folla di fans in delirio ed entrano in una limousine: poca roba? Eppure, anche se non si tratta di materiale appositamente girato, sono preziosi secondi autorizzati dal complesso, già di per sè una rarità per l'epoca; chiaramente i Fab Four vedevano di buon occhio il progetto anche perchè la protagonista era Jenny Boyd, sorella minore di Pattie, ovvero la signora Harrison. Seconda circostanza che ha aiutato Reflections on love a riemergere dopo qualche decennio di silenzio: negli anni Novanta il corto è stato riproposto come bonus nel dvd del film Wonderwall, dello stesso, semisconosciuto regista Joe Massot; che c'entrano i Beatles? La colonna sonora di Wonderwall è opera di George Harrison, nientemeno, il suo unico lavoro - peraltro - di tale stampo. Ma ancora le sorprese non sono finite: la nuova versione di Reflections on love, a proposito proprio di colonna sonora, annovera un nome di tutto rispetto: le musiche originali sono infatti materiale dei Kula Shaker, band di culto dei Novanta e da sempre dichiaratasi devota dei quattro di Liverpool. Tutto torna anche se, in definitiva, il cortometraggio è solamente una lunga passeggiata - a tratti psichedelica, più spesso fotoromanzesca - per le strade della capitale inglese, con gran finale davvero 'old style': il sì in chiesa della protagonista e dell'attore Michael Morris. Sufficienza 'politica'. 6/10.

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