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Il racconto dei racconti

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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cazzeggiatore del millennio

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La recensione su Il racconto dei racconti

di cazzeggiatore del millennio
8 stelle

Tecnicamente perfetto, forse cinematograficamente personale, comunque un film che travolge e che sorprende.

Una vecchia raggrinzita ha la possibilità di vivere nel lusso con un principe grazie all’incantesimo di una strega; una principessa otterrà il regno del padre malgrado il destino avverso; infine due amici inseparabili suggelleranno la loro amicizia grazie ad un estremo sacrificio.

Un film incredibile dove l’estetica fa da padrona con scenari da favola eccentrici e fastosi, un sontuoso mondo magico dove non succedono cose semplicemente magiche ma letteralmente inconcepibili. Non può essere definito propriamente di cattivo gusto perché se c’è qualcosa di fuori posto o esagerato è comunque confacente al contesto, un contesto che se non può essere definito folle, perlomeno bisogna ammettere che colpisce fortemente.

Ci si addentra sempre più dove non ci si sarebbe nemmeno immaginati lontanamente di spingersi con eventi strampalati o grotteschi che portano a sviluppi altrettanto esagerati, se non a tratti addirittura più esagerati, sicché quello che si subisce è un’inesorabile immersione ad ogni minuto che passa.

Eppure, per quanto difficile sia da dire, questo non è di certo un film che fa dell’eccesso il suo punto cardine. Sì perché se è vero che a tratti ci si cala addirittura nell’elemento del disturbo lo si fa sempre e comunque per motivi funzionali alla trama, non c’è una testa spaccata in più, una volgarità di troppo o un colpo di scena per rinvigorire la trama; o perlomeno tutto questo c’è ma è misurato in modo perfetto, non sbava mai cosicché non si perde un solo pelo del senso artistico e morale della vicenda.

Enorme nota di merito va poi al regista Matteo Garrone che crea immagini mozzafiato e sfrutta fino all’ultima risorsa il potenziale di un mondo incantevole. Ci sono poi i movimenti di telecamera che già da soli fanno metà del lavoro non solo immergendoci magistralmente nella vicenda, ma soprattutto interpretando perfettamente ogni situazione  surclassando ogni dettaglio, inquadratura o parola di troppo.

Bellissimo e coinvolgente anche se molto personale e, penso almeno nelle intenzioni, poco commerciale. Un film che travolge con la propria potenza, un’interpretazione straordinaria di un classico di cui non si sente spesso parlare (Lo cunto de li cunti), un equilibrio piazzante per raccontare l’amore in tutte le sue forme e in un modo molto duro.

Infine il fiore all’occhiello sta nell’importante cast di attori in gran forma come Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Salma Hayek, tutti bravissimi e calati nella parte.

Insomma un inno all’amore libero, tollerante ma anche spietato in tutte le sue forme, non da tutti forse condivisibile, di sicuro però uno dei più onesti che abbia mai visto.

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