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Il racconto dei racconti

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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La recensione su Il racconto dei racconti

di chinaski
6 stelle

Ci abbandoniamo alle immagini, perché se ti metti a pensare non arrivi da nessuna parte e corri anche il rischio di perderle, quelle immagini. Ti affascinano, sono dettagliate, curate, si percepisce una attenzione estetica e cromatica, una sensibilità pittorica, dal loro amalgamarsi possono nascere scintille di stupore e meraviglia, ti abbandoni, ti lasci trasportare in mondi fantastici. L’elemento più interessante dell’ultimo film di Garrone sembra essere la capacità del regista di costruire dimensione “altre”, fiabesche e barocche, semplicemente scoprendo come inquadrare luoghi, palazzi, castelli, paesaggi del nostro Paese. Forse è questa capacità di trasportare sullo schermo e quindi di trasformare in immagini gli aspetti “magici” di posti più o meno conosciuti a catturare il nostro sguardo, perché la narrazione, la caratterizzazione dei personaggi, spingono, invece, in una direzione contraria, quella del disinteresse e del fastidio, se non del ridicolo, soprattutto nelle scene in cui appare Vincent Cassel, infoiato come non mai. Anche le forme e gli sguardi della Hayek, che a volte sembrano trasmettere reale regalità, finiscono per perdersi in frammenti di recitazione pubblicitaria, le mancava un bicchiere di campari in mano e non ci sarebbe più stata differenza. Dopo la visione del film non rimane molto, le immagini se ne sono andate e con loro il senso di magico, la fantasia che non riesce a diventare realtà, dentro di noi, è poca cosa, un articolato gioco di prestigio, un trucco eseguito bene, anche perché quell’equilibrio tra immaginario e concreto, raggiunto nella pellicola precedente (Reality), capace di trasformare Napoli in un luogo “altro” ma anche di parlarci del nostro vivere quotidiano, qui, sembra scomparso dalla poetica di Garrone, che a differenza del funambolo che cammina tra le torri di Castel del Monte non riesce nell’impresa, cadendo nella sua rete di protezione tessuta con bellissime inquadrature: rischiare così non è certo una prova di coraggio.

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