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Il racconto dei racconti

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su Il racconto dei racconti

di Mike.Wazowski
10 stelle

È come guardare una sorta di magistrale rappresentazione del perfetto e del bello, nelle atmosfere, nella messa in scena, nel cast, per arrivare anche alla bontà della porchetta venduta dal porchettaro di fronte al set. Qualcuno potrà essere irritato da tutto ciò ma se andrete avanti nella storia vi troverete di fronte ad un affresco di cotanta beltà.

 

locandina

Il racconto dei racconti (2015): locandina

 

Vi sembrerà di avere visto tutto e niente di più di quello che già potreste conoscere, ma che quasi nulla hanno da spartire con questo film dato che l’opera da cui è tratto Lo cunto de lu cunti di Basile è del 1634-36, ben prima di tutto che vi è passato per la mente. 

 

Un’accortezza che se non avete un’insana presunzione e scriteriatezza conoscitori di pedagogia spicciola per infanti, astenete i vostri pargoli dalla visione perché potrebbero avere notti insonni. Del tipo “io a mio figlio faccio vedere tutto, pure Arancia meccanica”, allora vi meritate le pulci nel letto per tutte le notti che si alzerà con un incubo. La censura italiana è strana, vieta e non vieta a seconda di come si alza la mattina, non dico di tagliare ma "consigliare" la visione su chi può vedere cosa, sarebbe molto meglio, invece che lasciarci rapire e fidare solamente del bellissimo trailer. Poi magari uno può essere libero di fare quel che vuole, ma potrebbe rimanerne comunque infelicemente offeso. Io avendo un figlio piccolo direi che un PG10 lo metterei tranquillamente e prendetelo, come un buon consiglio da amico, detto da uno che al cinema ha visto cose che per l’età che avevo erano particolarmente forti e non di mia sponte, ma portato dai miei genitori.

 

Detto questo visto con gli occhi di un adulto è una bella favola gotica e barocca come quelle naturalmente raccontate dai fratelli Grimm, di sangue e orrore e terrore ed è per questo l’accortezza di cui sopra, che credo che possa piacere a molti ma come sempre non a tutti.

 

Per l’impostazione del modo di fare vedere e rappresentare cinematograficamente i luoghi, sicuramente Garrone si è ispirato ad un altro film, capolavoro per quanto mi riguarda, The Fall (2006) di Tarsem dove si vedevano meraviglie architettoniche di inaudita bellezza per lo più sconosciute.

E qui a parte il famoso Castel Del Monte tutto appare lontano chissà dove, pur trovandosi anche vicino a noi  e per questo, naturalmente il Fai ringrazia!

 

Chiudo dicendo che Alba Rohrwacher è splendida come sempre, ma io personalmente ho trovato un nuovo volto idolo libidinoso che è quell’angelo con gli occhioni grandi di Bebe Cave (Viola) che batte 10 a 5 Emma Stone in Birdman. 

Bebe Cave

Il racconto dei racconti (2015): Bebe Cave

Posso tranquillamente dire di non avere mai visto un film di Garrone, di questo non me ne pento, fino ad ora. 

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