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Latin Lover

Regia di Cristina Comencini vedi scheda film

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champagne1

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La recensione su Latin Lover

di champagne1
8 stelle

"Saverio aveva un talento naturale: leggero come un bambino, profondo come un vecchio ... Un genio!"

                

Saverio riassume nella sua carriera 20-30 anni di storia di quel cinema italiano e di quei suoi attori nati nel secondo dopoguerra: dai musical alle commedie degli anni '60, al cinema francese e svedese d'essay, passando per le pellicole politiche impegnate degli anni '70, fino agli spaghetti-western. Sempre con grande successo e consenso unanime.

                 

E come un classico divo, anche Saverio ha vissuto le sue esperienze da rotocalco, cambiando mogli ed amanti come si cambiano i calzini e avendo la ventura di mettere al mondo una figlia femmina per ognuna delle sue donne, a ciascuna delle quali conferisce un nome che comincia con la "esse".

Ed eccole qui ora le sue figlie nel giorno del decennale della sua morte nel paese natale in Puglia: ognuna diversa non solo per nazionalità, ma anche per interessi, per personalità e atteggiamento nei confronti di un padre che - asseconda delle situazioni di lavoro e del rapporto con l'allora compagna - poteva essere più affettuoso e genitoriale o più distante ed egocentrico.

Ed ecco anche due delle mogli residue, entrambe ex-attrici, che fra di loro - nonostante l'imbarazzo e la gelosia iniziali per l'uomo conteso - si ritrovano più facilmente complici perché affratellate dai suoi tradimenti continui: eccole partecipare alle celebrazioni organizzate per l'evento non senza la tema che possa succedere qualcosa di "sconcio", qualcosa che rovini l'idillio e la memoria del loro Saverio.

                  

Commedia sentimentale ben fatta, ritmata e appassionante, che gioca sul luogo comune e comunque lo scavalca, creando le premesse per una bella catarsi finale. Un film su un uomo che non si vede mai, salvo nelle immagini di repertorio e poi nella fantasia finale, ma interpretato da tante ottime donne-attrici, che riescono a trasmettere la complessità di un rapporto familiare e di come le loro vite ne siano state condizionate. Tutte brave ed efficaci sotto la direzione della Comencini (che firma anche soggetto e sceneggiatura della storia, chissà anche con quale vena auto-biografica...), ma di cui voglio citare le più "esperte": Virna Lisi (al suo ultimo film prima della morte) e Marisa Paredes.

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