Trama

Groenlandia, 1909. Josephine Peary è una donna fiera, matura, decisa ed ingenua, e ama profondamente Robert, un celebre avventuriero artico che aspira alla gloria e all'avventura tra i ghiacci più di quanto non desideri i comfort di una vita agiata da borghese. Per Robert, Josephine è pronta ad affrontare ogni pericolo e a rischiare la propria vita. Anche Allaka, una donna giovane, saggia e coraggiosa, ama Robert ed è in attesa di un suo figlio. Solo il paesaggio ghiacciato separa le due mentre attendono il ritorno dell'uomo che entrambe amano in maniera differente.

Approfondimento

NOBODY WANTS THE NIGHT: LA STORIA DELLA MOGLIE DELL'ESPLORATORE PEARY

Diretto da Isabel Coixet e scritto da Miguel Barros, Nobody Wants the Night si ispira a eventi realmente accaduti per raccontare la storia di Josephine Peary, una donna dell'alta società statunitense che nel 1908 decide di raggiungere il marito, l'esploratore Robert Peary, per condividere con lui il glorioso momento della scoperta del Polo Nord. Sebbene tutti - e in particolare Bram, un esperto esploratore - la mettano in guardia dei pericoli in agguato, Josephine si imbarca nella rischiosa impresa senza dar retta a nessuno, accompagnata da Bram e da due eschimesi. Il film segue l'epico viaggio di Josephine in uno dei luoghi più inospitali al mondo, le sue avventure e il suo incontro con Allaka, una donna Inuit che influenzerà fortemente le sue rigide idee sul mondo e sulla vita. Josephine sarà infatti chiamata ad affrontare la morte, i pericoli e i propri fantasmi per sopravvivere alla notte artica.

Con la direzione della fotografia di Jean Claude Larrieu, le scenografie di Alain Bainée, i costumi di Clara Bilbao e le musiche originali di Lucas Vidal, Nobody Wants the Night è una storia di avventure, scoperte, dolore, sopravvivenza e, soprattutto, d'amore, che la regista così descrive: «Ricordo il freddo, la nebbia e i momenti di tensione che aumentavano i problemi durante le riprese. Ricordo le estreme condizioni climatiche, i cani da slitta che non obbedivano a nessuno e i momenti in cui, dopo quattordici ore di attesa tra bufere di neve e temperature sotto gli 8 gradi, mi chiedevo chi me l'avesse fatto fare di gettarmi a capofitto nel progetto, consapevole sin dall'inizio delle difficoltà logistiche e tecniche che avrei dovuto affrontare. La verità però è che di fronte alla bellezza della sceneggiatura e alla sua originalità non ho saputo resistere, conservando sempre la stessa passione di quando un pomeriggio lessi il copione di Barros. Ogni sforzo è stato ripagato quando ho ricevuto l'invito dal Festival di Berlino, un festival che per me rappresenta molto e che ha contribuito al mio essere regista. Nobody Wants the Night è stato scelto come film d'apertura e ciò mi ha provocato un misto di emozioni, nervosismo, paura e gioia, in grado di farmi dimenticare il freddo, la stanchezza e i problemi delle riprese.

Ho incontrato la prima volta Juliette Binoche dieci anni fa quando un produttore ci ha presentate a Parigi per un progetto sulla vera storia di un'attrice durante la Seconda guerra mondiale. Ancora ricordo il nervosismo di quel giorno e l'emozione nel vederla entrare al ristorante dove l'attendevo. Parlammo molto e, qualora il film fosse stato realizzato, ne sarebbe stata la protagonista. Peccato che qualche mese dopo il produttore sia scomparso nel nulla...

Da allora, siamo rimaste in contatto, in attesa di un film che avremmo potuto fare insieme. E finalmente lo abbiamo fatto. In Nobody Wants the Night Juliette interpreta la moglie di Robert E. Peary, l'esploratore che ha raggiunto il Polo Nord nel 1908. Molte persone mi hanno chiesto com'è lavorare con lei, cosa mangia, come si veste... Il fascino che alimenta con i personaggi spesso tormentati che interpreta sullo schermo l'hanno resa leggendaria ma il suo tratto distintivo più importante è dato dall'impegno con cui si prodiga sul set. Durante i quattro mesi di realizzazione del film, non l'ho mai vista prendersi una pausa: era sempre concentrata e passionale, immersa non solo nel personaggio ma anche nel suo mondo.

Nobody Wants the Night è poi il secondo film che realizzo con Rinko Kukuchi, con cui in passato avevo già realizzato Map of the Sounds of Tokyo. Da sei anni ci ripromettevamo di rincontrarci sul set ma nel frattempo siamo diventate molto amiche, con Rinko che oramai fa parte della mia famiglia. Ho subito pensato a lei per il ruolo di Allaka: Rinko non ha limiti e riesce a creare una perfetta simbiosi con i suoi personaggi».

Note

Basato su eventi realmente accaduti.