Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Il quinto capitolo dell'epopea fantozziana è il più fiacco in termini di ritmo, soprattutto nella prima parte.
Il quinto capitolo dell'epopea fantozziana (diretto di nuovo da Neri Parenti) è il più fiacco in termini di ritmo, soprattutto nella prima parte. Alcune gag sono troppo puerili per strappare la risata, mentre altre risentono del fatto di essere ormai conosciute, quindi trite: tanto per fare un esempio, la scena dell'"interrogatorio" da parte del Megadirettore di turno è la brutta copia di quella presente in Fantozzi contro tutti. A giudicare dalla caterva di botte che qui è costretto a subire, Paolo Villaggio non ha nulla da invidiare ai personaggi dei cartoni animati (e non è un complimento...) e diverte quasi solo se accostato al più bravo Gigi Reder (il simpatico duetto che intrattengono in canoa). Comunque, alcuni sorrisi scappano, e il merito è di qualche carina trovata metastorica (i pesi di pietra in ogni epoca, o il treno che fuoriesce dal film L'arrivo di un treno nella stazione di La Ciotat dei fratelli Lumière) di una squadra di autori ormai ampiamente rodata (Villaggio, Parenti, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Alessandro Bencivenni e Domenico Saverni). Superfantozzi è comunque molto meno divertente rispetto alle puntate precedenti, nei confronti delle quali pare porsi come narrativamente a sé stante. Liù Bosisio torna solo per questo episodio nei panni di Pina.
In verità, le belle musiche di Fred Bongusto sono mezze riciclate da Fracchia la belva umana.
Film PASSABILE (5) — Bollino VERDE
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