Regia di Piero Messina vedi scheda film
In un paese della Sicilia si consuma la tragedia della morte di Giuseppe, figlio di Anna (Juliette Binoche), a pochi giorni dall'arrivo di Jeanne (Lou de Laage), che dice di essere la ragazza di Giuseppe, conosciuto a Parigi, nella villa di proprietà della donna; Anna non vuole rivelare alla giovane la morte del figlio e inizia perciò un percorso di reciproca conoscenza tra le due donne, segnato dalla presenza/assenza fantasmatica di Giuseppe.
'L'attesa' è l'opera prima nel lungometraggio di finzione da parte di Piero Messina, già collaboratore di Paolo Sorrentino e difatti l'incipit fa subito 'pensare male' con insistiti simbolismi, come ad esempio una croce lignea con il Cristo e una donna piangente ai suoi piedi, lunghe inquadrature mute con personaggi in movimento su un tapis roulant in aeroporto, nonché ricercate immagini buie con illuminazione del volto dell'attore in scena, nello specifico la Binoche, e dialoghi ridotti all'osso nella lunga parte introduttiva.
Poi, per fortuna, il film cambia un po' registro, diventando in pratica uno studio di caratteri, puntando sulla recitazione delle due attrici, da dove purtroppo traspare la differenza di bravura e di esperienza tra la talentuosa e consumata Juliette Binoche, in una prova di sofferta intensità, in un ruolo a lei molto congeniale di madre che ha perso quello che di più caro aveva al mondo ed è combattuta dal fatto di non voler comunicare la notizia alla ragazza, temendo di arrecarle un trauma così devastante, e la giovane ed impacciata Lou de Laage, che dà l'impressione di soffrire il confronto, al momento impari, con l'illustre collega.
Il neo-regista dimostra, al di là dei sorrentinismi da cui spero si affrancherà del tutto nei successivi lavori, una buona mano nel costruire ogni singola inquadratura e scena - le migliori sono l'arrivo di Jeanne in macchina, immersa nella campagna brulla e quella della processione pasquale, dove gli incappucciati paiono evocare dei fantasmi, come è diventato Giuseppe - ma anche vistosi cali di tensione e di ritmo nella pur breve durata del film.
Promosso (con riserva).
Voto: 5/6.
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