Tra le grandi stanze di una vecchia villa siciliana segnata dal tempo, Anna trascorre le sue giornate in solitudine. Solo i passi del tuttofare Pietro rompono il silenzio quando tutto d'un tratto si presenta Jeanne, una giovane donna che sostiene di essere la fidanzata di Giuseppe, il figlio di Anna. Ad invitarla in Sicilia per trascorrere insieme qualche giorno di vacanza è stato proprio lo stesso Giuseppe ma nessuna delle due donne sa dell'esistenza dell'altra. Per di più Giuseppe non è presente. Nessuno sa dove sia andato, anche le sue cose sono tutte nella sua stanza e viene da pensare che forse molto presto tornerà. I giorni però passano, le due donne lentamente imparano a conoscersi e l'intero paese prepara la tradizionale processione di Pasqua.
Note
Se è innegabile che Messina, alla prima prova nel lungo, non sia ancora in grado di gestire al meglio i sorrentinismi, se è evidente che Fellini e Rossellini gli sussurrino prepotentemente nelle orecchie, è altrettanto manifesto che siamo di fronte a un esordio di rara maturità e sensibilità, tanto nella regia quanto nella scrittura.
Belle immagini da National Geographic per una storiella sull'elaborazione del lutto puerile e tirata per le lunghissime. Di maturo qui c'è la noia dello spettatore alla fine di 100 interminabili minuti.
È lunghi silenzi e sguardi smarriti e sorrisi a metà, così le due donne imparano a prendere contatto, entrambe in attesa: l’una di dire la cruda verità, l’altra di sentire dei passi giovani che arrivano di corsa e di abbracciare un corpo che conosce e trascorrere felicemente la Pasqua in arrivo.
Di solito agli esordienti si accusa l'accumulo eccessivo di idee e trovate, che capita comportino film sovraccarichi che si risolvono in nulla di fatto. Spesso e volentieri però non si tiene conto che dall'imperfezione di un'opera prima, oltre a poterne scaturire un'ottima eventuale opera seconda, si delinea in maniera più precisa la personalità di un futuro autore - o… leggi tutto
In un paese della Sicilia si consuma la tragedia della morte di Giuseppe, figlio di Anna (Juliette Binoche), a pochi giorni dall'arrivo di Jeanne (Lou de Laage), che dice di essere la ragazza di Giuseppe, conosciuto a Parigi, nella villa di proprietà della donna; Anna non vuole rivelare alla giovane la morte del figlio e inizia perciò un percorso di reciproca conoscenza tra le due… leggi tutto
Assenza. Come non detto. Cancellare il vuoto. Riempirlo di niente. Anna s’immerge nella voglia di adorare il nulla, anche se ciò fa tremendamente male. Insegue la continuità lungo il fuggire inesistente di un filo spezzato, rischiarato a malapena dalla luce del tramonto, sbatacchiato dal vento, ma con tutto il rispetto dovuto alla sua fragilità. La fine è la… leggi tutto
Dalla Francia Jeanne parte per raggiungere il suo fidanzato Giuseppe in Sicilia in occasione delle feste di pasqua. Hanno avuto dei problemi ma il loro rapporto sembra riprendere quota. Ma nella casa siciliana c’è appena stato un tremendo lutto che ha lasciato la mamma di Giuseppe sola nella casa, e sola ad accogliere, come può, la giovane. Tra le due donne si instaura…
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Commenti (4) vedi tutti
Belle immagini da National Geographic per una storiella sull'elaborazione del lutto puerile e tirata per le lunghissime. Di maturo qui c'è la noia dello spettatore alla fine di 100 interminabili minuti.
commento di r.237Noia infinita senza emozioni. Voto 4.
commento di ezzo24È lunghi silenzi e sguardi smarriti e sorrisi a metà, così le due donne imparano a prendere contatto, entrambe in attesa: l’una di dire la cruda verità, l’altra di sentire dei passi giovani che arrivano di corsa e di abbracciare un corpo che conosce e trascorrere felicemente la Pasqua in arrivo.
leggi la recensione completa di michemarElegia dell'attimo fuggito. Con una straordinaria Juliette Binoche.
leggi la recensione completa di OGM