Regia di Gren Wells vedi scheda film
Last but not least al festival di Roma, The road within di Gren Wells, è unfilm eccellente che, non a caso, ha vinto il premio per la miglior pellicola del concorso Young/Adult, grazie anche alla ottima performance sia di Sheehan, sia di Dev Patel, nel ruolo di un ragazzo con sindrome ossessiva-compulsiva, sia di Zoe Kravitz figlia di Lenny, nel ruolo di anoressica.
Il film rende tangibile alle masse un disturbo frequente, ma poco noto, la sindrome di Gilles de la Tourette (più semplicemente sindrome di Tourette). Questo è un disordine neurologico con esordio nell'infanzia che molte volte sparisce durante l'adolescenza. È caratterizzato dalla presenza di tic motori e fonatori incostanti, talvolta fugaci, altre volte cronici, la cui gravità può variare da lievi a invalidanti. Tra di essi il sintomo più noto è di sicuro la coprolalia (l'espressione involontaria di parole o frasi socialmente censurabili o tabù). Associato all'ecolalia (ripetere le parole di altri) e alla palilalia, (ripetere le proprie parole) vi sono segni motori e tic iniziali più comuni come chiudere gli occhi e schiarirsi la gola.
Vi si narra la storia di Vincent, (ottimo nel suo ruolo, Robert Sheehan) un ragazzo che soffre di questa sindrome, acuitasi dopo la morte della madre, con un padre politico in campagna elettorale, assente e distante da un figlio che non riconosce, tanto da lasciarlo in una clinica. Qui, Vincent lega con la problematica Zoe Kravitz e il suo compagno di stanza Alex (Dev Patel). I tre rubano la macchina del dottore del centro e compiono un viaggio, anche interiore, per spargere le ceneri della madre di Vincent nell’oceano.
La pellicola riesce da un lato a rendere consapevoli della malattia, persone a cui era sconosciuta, ottenendo un ottimo risultato divulgativo, oltre a sensibilizzare le masse su malattie dell’infanzia, spesso causate da traumi. The road within mette inoltre in evidenza le difficoltà di gestione del ruolo di genitori o di adulti a disagio, quando i propri figli sono malati aprendo il cuore dello spettatore.
Un film intenso, istruttivo ed empatico che, grazie alla naturalezza di recitazione di Sheehan, rende un grave disagio, fonte di attenzione e affetto verso chi ne soffre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta