Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
Le solitudini di due ragazzi s'incontrano e si uniscono in una storia d'amore fatta di passione, ma anche di incomprensioni, violenze e delusioni....
Cos'ha questa storia d'amore per essere diversa dalle altre? Due personaggi difficili, con aspetti di psicopatologia (lui un impulsivo, un po' border; lei tendenzialmente depressa, bella ma senza alcuna auto-stima) che si fronteggiano nella spigolosità reciproca, cercando di adattarsi l'uno all'altra ma andando incontro a tutta una serie di tradimenti, incidenti, urla, botte, armi, usura, omicidi e suicidi. In una sequenza di eccessi che potrebbe servire a rendere sempre più paradigmatica la storia, ma alla fine esagera il tono di melodramma e rompe ogni sembianza di normalità fino a sfidare la credulità dello spettatore.
Può piacere la modalità del racconto, che a tratti sembra più un thriller, lo scenario dell'azione (compreso il carcere che inizia e chiude il racconto) e il linguaggio della macchina da presa che cerca di uscire dal romanticismo puro per mostrare un tipo di vita più vera.
Così come l'implicito messaggio del non arrendersi e andare avanti a dispetto di tutto.
Ma l'effetto finale è piuttosto straniante.
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