Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
Lui (Germano) fa il cameriere in un hotel parigino a 5 stelle, lei (Berges-Frisbey) è un'aspirante fotomodella poco convinta. Si incontrano per caso nella terrazza di quello stesso albergo, fanno una bravata e la vicenda finisce male. Da lì il carcere (per lui) e il successo professionale (per lei), l'inizio di una storia d'amore che li porterà a Milano, contrappesi di una bilancia esistenziale che quando pende da una parte si impenna dall'altra, e viceversa.
Alaska, terzo film di Claudio Cupellini esclusivamente a sua firma, arriva nelle sale a cinque anni di distanza da Una vita tranquilla, proponendo ancora una volta il racconto di un'esistenza apolide. Su una trama fittissima e in qualche passaggio ai limiti del verosimile, nella quale assistiamo al saliscendi continuo dei protagonisti sull'ascensore della mobilità sociale, si innesta una gamma ricchissima di chiaroscuri emozionali che rendono pulsante e tangibilissimo il travaglio sentimentale dei due protagonisti, serviti da una coppia di attori che giganteggiano e aiutati da alcune sottotrame dalle quali emergono soprattutto a tutto tondo i ritratti dell'amicizia virile.
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