Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2015 - SEZIONE UFFICIALE
Alaska (2015): locandina
Tra Fausto, ragazzo italiano trasferitosi a lavorare come cameriere in un grand hotel parigino, e Nadine, bella ragazza francese accorsa titubante e controvoglia ad una selezione per modella proprio in quell'albergo, si instaura, da quell'incontro casuale e per nulla premeditato, un rapporto contraddittorio e profondo che li lega attraverso una corda per nulla elastica, od una coperta troppo stretta che, se tirata a favore dell'uno, arreca danni spesso gravi o spiacevoli all'altro.
La bravata ostentata da Fausto per far colpo sulla bellissima giovane ad inizio film, gli costerà due anni di galera, mentre aprirà le porte della celebrità alla ragazza; viceversa il riscatto di lui con l'apertura di un locale dance di successo (l'Alaska, appunto), corrisponderà al periodo più buio e drammatico per la giovane modella, ferita non solo fisicamente da una serie di vicissitudini negative.
Alaska (2015): Elio Germano, Astrid Berges-Frisbey
Alaska (2015): Astrid Berges-Frisbey
In tutti questi anni concitati di avvenimenti, tra alti e bassi, Cupellini incentra una storia d'amore assoluta tra due persone che imparano solo quando è troppo tardi quanto sia indissolubile il loro legame. Ma comunque meglio tardi che mai.
Il filo conduttore del film è molto interessante ed intrigante; peccato che Cupellini e gli sceneggiatori preferiscano complicare la vicenda basilare infarcendola di personaggi che diventano troppo presto degli stereotipi (tutti eccetto Valerio Binasco, il grande attore tortonese che si cuce addosso un altro personaggio dannato e disperato nella sua solitudine devastante, che risulta una volta ancora perfetto per le sue corde drammatiche eccezionali); per non parlare di un ultimo quarto d'ora che vira inutilmente quasi al thriller, rendendo tutto quanto raccontato fino a poco prima molto più macchinoso e poco fluido, e ingarbugliando la matassa rischiando la pedanteria.
Alaska (2015): Valerio Binasco, Elio Germano
Alaska (2015): Elena Radonicich, Elio Germano
E se Elio Germano è bravo come sempre, con la sua recitazione nervosa e a fior di pelle, notevole, sia fisicamente che espressivamente, ci pare la prova della fino ad ora poco conosciuta bellissima attrice Astrid Bergès-Frisbey, già notata tempo fa nel brasiliano e queer El sexo de los angeles: uno sguardo penetrante da cerbiatto smarrito che non si dimentica, il suo, e che resta uno degli ingredienti più genuini di un film che ha pure il pregio, almeno nella sua prima e più lucida metà, di non cercare facili consensi, ma di portare avanti la sua vicenda tutta incentrata su una attrazione, su un calore umano irrefrenabile che nasce e si sviluppa tra il gelo dei sentimenti che invece sembra caratterizzare ogni altro rapporto ed intreccio umano nel contorno; un freddo dell'anima che pure il pertinente titolo suggerisce, alludendo non solo al locale tramite il quale Fausto incorona dopo una lunga e faticosa salita il suo apparente traguardo di successo.
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