Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Una suora viene mandata in un convento decadente e in pessime condizioni. La donna riesce a trasformarlo in un rifugio per bambini orfani, fra i quali in particolare si affeziona a Salvatore, abbandonato dalla madre poichè il nuovo fidanzato della donna non lo vuole.
A cavallo fra neorealismo e melodramma, Suor Letizia - Il più grande amore è una pellicola le cui ambizioni non appaiono chiarissime e che in effetti non porta da nessuna parte. O, meglio, porta a una morale semplice semplice e pure vagamente retrograda, se non proprio bigotta, in linea con lo spirito dell'italianità: la religione e la famiglia vanno a braccetto, ma nessuna figura femminile - neppura una suora - potrà mai sostituire quella materna poichè 'la mamma è sempre la mamma'. La regia di Mario Camerini e la presenza di una protagonista di grande richiamo (e talvolta, nel film, di altrettanto ingombro) quale Anna Magnani lascerebbero presupporre qualcosa di eccezionale; ma eccezionale è solamente la lista delle penne in fondo al copione, per lo meno in termini di quantità: Cesare Zavattini scrive il soggetto insieme ad Antonio Altoviti e Giose Rimanelli, mentre la sceneggiatura viene firmata da Mario Camerini, Piero De Bernardi, Ennio De Concini, Siro Angeli, Vito Blasi, Ugo Guerra, Virgilio Tosi, Amleto Micozzi, Aldo Paladini e Mario Guerra. Un lavoro di squadra non esattamente efficace, ma neppure da buttare via; rari momenti ironici tentano di spezzare la gravità della trama, la cui risoluzione è, come detto, un po' posticcia; la Magnani è sempre e comunque sè stessa in qualsiasi ruolo la si metta, specie in questa circostanza nella quale non sono presenti altri grandi nomi capaci di tenerle testa (Antonio Cifariello, Eleonora Rossi Drago, Bianca Doria, Paolo Ferrara e Aldo Pini sono i principali ulteriori interpreti; il piccolo Piero Boccia qui esordisce nel cinema e contemporaneamente chiude la sua carriera da attore). Buono il lavoro del cast tecnico, che annovera fra gli altri Gianni Di Venanzo per la fotografia e Angelo Francesco Lavagnino per le musiche. 4/10.
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