Regia di Ettore M. Fizzarotti vedi scheda film
Solito garbuglio di storiella sentimentale costellata di canzoni (esibizioni non solo di Al Bano, ma anche di Romina e di Nino Taranto, che canta proprio Donna Rosa) assolutamente non funzionali alla narrazione e di commediola elementare con serie di attori leggeri che si avvicendano in scena tentando disperatamente di strappare qualche risatina (qui ci sono i fratelli Taranto, Nino e Carlo, nonchè Enzo Cannavale e Nino Terzo in un inedito duetto comico). Donna Rosa è Bice Valori, mentre un ruolino laterale (don Pippo) viene riservato a Pippo Baudo, fra gli autori del pezzo che dà il titolo al film; curiosità: c'è anche il piccolo Walter Brugiolo (classe 1961), chiamato anch'egli ad esibirsi brevemente, che aveva cantato Popoff allo Zecchino d'oro un paio di anni prima e si alternò fra caroselli e musicarelli per qualche tempo, scomparendo poi definitivamente dalle scene. E' questa la quinta pellicola con protagonista il cantante pugliese, la quarta in coppia con Romina Power (che mancava nel Ragazzo che sorride), la quale è stata meno fedele compagna artistica del futuro marito rispetto a Nino Taranto, sempre presente in tutti e cinque i film finora interpretati da Al Bano. La sostanza è poca, le canzoni sono prese dal repertorio classico napoletano (la prima scena offre già Al Bano che esegue 'O sole mio), tutto procede stancamente verso il leto fine. 1,5/10.
Un ragazzo vende ad un antiquario una statuetta; la figlia del negoziante si innamora del giovane e nasce la passione fra i due. Nel frattempo l'antiquario cerca in ogni modo di spacciarsi per nobile per conquistare il cuore della vedova donna Rosa. Mentre il figlio di donna Rosa ci prova con la figlia dell'antiquario...
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