Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo vedi scheda film
Colpo di fulmine alla vigilia di Natale («la festa delle tenebre») tra un giovane ricco che si occupa di microcredito e una giovane architetto originaria della Tuscia. Cenone a casa di lei, pranzo il giorno dopo da lui. Ma non è facile come dirlo. L’idea che “fa” il film è quella del doppio ruolo speculare del cast. Pannofino, Mastandrea, Morante, Guzzanti & co. sono sia la famiglia trucida e burina della ragazza (Mastronardi) che quella cinica e straricca del ragazzo (Cattelan). A funzionare è però soprattutto la prima parte, dove la ricorrenza si trasforma in una specie di grottesco sabba popolano che va dalla riffa nel bar del paese alla caccia notturna al cinghiale. La seconda è invece meno fluida, si incarta sul pretesto (il suicidio del filippino con conseguente arrivo della polizia) e non valorizza le maschere perfino mostruose dei vari personaggi. Il trio di autori di Boris Ciarrapico, Torre e Vendruscolo pensa al comico puro, territorio diverso dalla commedia, con un prologo all’età della pietra che da Fantozzi a Boldi ha una lunga tradizione. Gli attori evidentemente si divertono, ma non tutti evitano il rischio macchietta (Guzzanti-filippino sembra Marco Marzocca); solo Giallini, in entrambe le parti, è sempre cento metri avanti. Nonostante quindi qualche fragilità di struttura e caratterizzazione, in più momenti Ogni maledetto Natale è divertente e coraggioso nel tentare una via diversa, più pensata, al cinepanettone.
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