Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo vedi scheda film
32 TFF – FESTA MOBILE
La notizia buona di Ogni maledetto Natale è che quando si parla, almeno cinematograficamente ma non solo, della festa più conosciuta dell'anno, si finisce per scadere nella mediocrità volgare del “cine-panettone”, mentre questo film dimostra che se ne può parlare senza scadere nella volgarità e nella rozzezza ormai da anni dilaganti, soprattutto durante quel periodo.
La notizia che tutti sappiamo, e dunque la conferma è che il Natale è per tutti, tranne i bambini e qualche credente osservante, il periodo più deprimente, caotico, schizofrenico, irragionevole dell'anno: spendiamo un fume di soldi in cose inutili, siamo perennemente in coda (anche al cinema, incredibile), festeggiamo e abbiamo modo di ritrovare persone, parenti e pseudo amici che in realtà vorremmo tenerci distanti.
Lo sa bene Massimo, che viene pure rapinato da un Babbo Natale borseggiatore; circostanza che tuttavia gli consente di incontrare Giulia e di innamorarsene.
L'idea di passare il Natale in famiglia di lei dopo solo dieci giorni che si conoscono non lo attira affatto, ma come dire di no alla ragazza che lo ha fatto innamorare? Il paese dei genitori di Giulia è in capo al mondo e la cascina ove abitano un aggregato umano e fisico di grezzaggine e grevità, complici i fratelli della bella ragazza, e tutto il parentado.
Non finisce molto bene quell'avventura tragicomica, che i tre registi raccontano con verve e dovizia di particolari e macchiette, personaggi divertenti ed azzeccati davvero irresistibili.
La vicenda si sposta quindi a casa di Massimo, che scopriamo erede di una delle famiglia più prosperose del paese, imprenditori del settore alimentare legato ai prodotti natalizi: dinastia in cerca di un successore dopo i presunti fallimenti gestionali del fratello maggiore e dopo che il protagonista si è allontanato scegliendo di occuparsi di “microcredito” a favore del ceto più bisognoso.
Ciarrapico, Vendruscolo e Torre, padri televisivi e cinematografici di Boris, e dunque prima di tutto uomini della Tv, tornano al cinema con una spassosissima commedia retta da un cast di attori strepitosi che fanno da corollario indispensabile ai due pur volonterosi volti televisivi impegnati nei ruoli principali: e dunque nomi come Pannofino, Mastandrea, Morante, due Guzzanti (entrambi strepitosi da star male dal ridere!), Giallini, Fresi, Sartoretti sono impagabili e coadiuvano la coppia un po' standard Cattelan/Mastronardi che tuttavia brilla per impegno.
Certo la fotografia televisiva è davvero bruttina e piatta, ma la storia doppia con glia attori strepitosi di contorno impegnati nei doppi ruoli dei parenti grevi di lei e in quelli dei sciocchi futili ricchi di lui, è l'idea vincente della divertente commedia. Quella che ci fa tornare a pensare che la parola Natale possa essere collegata a qualche concetto di intelligenza ed impegno, e non solo rumore, volgarità e stupidaggine.
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