Regia di Mika Kaurismäki vedi scheda film
31° TGLFF - EXTRA
Dal fratello più allineato (e certamente meno geniale) di Aki Kaurismaki, ovvero Mika, ecco una nuova trasposizione cinematografica, impeccabile ma un pò calligrafica, della vita "originale" ed intransigente, ostinata e decisa, della regina Cristina di Svezia, già interpretata quasi un secolo fa (era il 1933) dalla grande diva Marlene Dietrich.
Divenuta sovrana giovanissima in seguito alla morte del re e dopo essere stata allontanata da una madre e regina divenuta folle per la perdita del marito, Cristina diventa da una parte la garante della cultura e delle scienze, elevando scienziati e matematici come Cartesio, da molti considerati come degli eretici, al rango di preziosi capisaldi della vita della nazione, fautori di un progresso in cui bisogna finalmente credere, mettendo da parte il buio della superstizione e dell'ignoranza bigotta proveniente da una Chiesa che teme la novità e le scoperte.
Ma Cristina è anche la causa di uno scandalo che nasce e si coltiva a corte con certi suoi comportamenti intransigenti destinati a creare scalpore e scandalo: movenze ed abiti maschili, l'amore sempre più evidente e manifesto verso la contessa Ebba Sparre.
Non ultimo la conversione verso il cattolicesimo, rinnegando Lutero e la sua chiesa riformista, secondo un ritorno alla tradizione che la vedrà fuggire e trovare rifugio a Roma, non appena destituita in patria. Gli ultimi decenni vissuti a Roma affianco al Papa, collaboratrice fidata tanto da meritarsi una tomba vaticana, unica donna assieme ad altre due a godere di tale privilegio.
Valida l'interpretazione della protagonista Malin Buska, bella, seducente e non molto maschile nonostante l'atteggiamento ed il portamento marziali. La affianca la splendida Sarah Gadon nel ruolo dell'amante. Mika Kaurismaki dirige con sicurezza un biopic di grande respiro, non proprio originale o appassionante, ma funzionale e dignitoso, forte di valide ricostruzioni e scene in costume piuttosto elaborate, secondo uno stile forse un pò televisivo e tradizionalista che tuttavia funziona nella sua un pò ostentata formalità.
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