Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
I temi abbondano, ma tutti sono esposti con superficialità.
Paolo Sorrentino, con un Oscar in saccoccia per La grande bellezza, gira un altro film in inglese dopo This Must Be The Place. L'austero resort abbarbicato sulle Alpi svizzere in cui si ritrovano due vecchi artisti amici di lunga data – un regista sul viale del tramonto (Harvey Keitel) e uno stimato compositore in pensione (Michael Caine) – raffigura la senilità ed è inquadrato da Sorrentino con l'impronta onirica che gli è consona (la cantante che si esibisce sul piedistallo rotante, Caine che "suona" con la carta di caramella), in un soggettivo missaggio di colori e immagini realistico ed espressionistico al tempo stesso. Purtroppo, contrastare il declino fisico e psicologico della vecchiaia con garbata e malinconica ironia rassicura e rilassa (gli scambi di battute tra Caine e Keitel su quanto ciascuno sia riuscito ad urinare), ma è anche scontatamente vieto. I temi abbondano, ma tutti sono esposti con superficialità, eccetto quello del pietoso degrado in cui versa l'odierno cinema, che la vibrante conversazione di Keitel con la diva in sfacelo incarnata da Jane Fonda inonda di drammatico rammarico, sebbene l'omaggio a Diego Armando Maradona nel personaggio del villeggiante obeso rasenti la gratuità e la conclusione sia troppo accomodante. Molto valido Paul Dano, nei panni di un attore. Sorrentino è anche autore del soggetto e della sceneggiatura.
Colonna sonora quasi sospesa, composta da David Lang e Mark Kozelec.
Film DISCRETO (6) — Bollino GIALLO
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