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Youth - La giovinezza

Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film

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La recensione su Youth - La giovinezza

di will kane
8 stelle

Il trionfo agli Oscar del 2014 ha proiettato Paolo Sorrentino tra i cineasti di spicco della cinematografia europea, più ancora di prima. Il passo successivo, come tenne a dichiarare il regista napoletano, sarebbe stato un film "piccolo": a livello di cast, tutt'altro, perchè ci sono Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda. E "la giovinezza" è il tema, benchè gli attori principali siano due grandi agèes del cinema come Caine e Keitel, nei panni di due artisti, amici da una vita, che soggiornano in un lussuoso resort svizzero, rilassandosi, confrontandosi e riaprendo vecchi e mai finiti discorsi. Sorrentino, rispetto non solo a "La grande bellezza", ma anche ad altri suoi titoli, ha girato un lungometraggio visivamente ricco, come ci ha abituato, con dialoghi elegantemente acuti, ma che più che mai, anche se per nove decimi di durata, sembra celarlo, punta sul sentimento: cose non dette in un rapporto lungo decadi, dubbi mai chiariti e verità tenute nascoste si affacciano, e di due caratteri cui il talento ha aperto prospettive e cambiato il percorso vitale, uno ha soffocato per quanto possibile il proprio lato emotivo, l'altro lo ha esposto maggiormente, con inciampi e errori forti per ognuno. Una scelta irrevocabile e apparentemente inaspettata fa da contrappeso a un riemergere dei sentimenti, finalmente: notevoli sia Michael Caine che Harvey Keitel, sempre più convincente Paul Dano, ma lascia il segno anche la breve, furente apparizione di Jane Fonda. Come in una partitura musicale, "Youth" intraprende un crescendo che parte da una sordina e sfocia in un'aria, letteralmente: tutta la parte finale del film esprime qualcosa che va molto vicino alla poesia. Forse il lavoro più bello, sicuramente il più toccante, dell'autore di "Il divo".

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