Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Fellini diceva che ogni regista gira sempre lo stesso film. Mettiamoci l’anima in pace Sorrentino non è il nuovo Fellini, nonostante tenda a Fellineggiare. Piuttosto, YOUTH – LA GIOVINEZZA, è il Reader’s Digest del cinema Sorrentiniano: un bignami del suo stile e della sua poetica. Dal punto di vista estetico buona parte delle inquadrature sono composizioni pittoriche, innanzitutto geometriche, installazioni di arte contemporanea con musica in chiave lounge, bellissime canzoni e musiche. Tutti vorremmo avere l’ipod di Sorrentino. Per quanto riguarda i contenuti, ogni personaggio quando apre bocca, in genere, pronuncia sentenze o pillole di saggezza. Molte sono memorabili, come quelle su chi possiede la musica dentro e non ha bisogno di parole ed esperienza per esprimerla…La bambina all’attore prigioniero di un supereroe che, grazie a un suo piccolo film, e al personaggio di un padre che non si sentiva all’altezza del ruolo…nessuno si sente mai all’altezza di niente e quindi non c’è da preoccuparsi. Verità eterne, “discorsi belli tondi e ragionevoli”. Anche banalità come meglio il desiderio dell’orrore. La mia preferita è…non ti ho fatto raggiungere l’orgasmo in modo che serbassi il ricordo di me. Un Maradona panzone e in debito di ossigeno in the future resta, così la Jane Fonda con gli occhi del padre Henry incartapecorita e feroce alle orecchie e all’animo del regista Mick Boyle/Keitel. Ci si uccide per colpa delle emozioni. Eppure c’è qualcosa di troppo perfetto, ci sono troppe immagini pulite e levigate per considerarlo un capolavoro o da otto e mezzo. Sogni, incubi e visioni sono posticci e non incantano (l’incontro tra Ballinger e Miss Universo sembra uno spot di un profumo). Harvey Keitel è un grande attore ed è più bravo di Michael Caine, che recita sempre la solita parte sorniona da cinquant’anni. Ma nessuno lo dice. Paul Dano funziona più come Hitler che conciato come Matthew McConaughey/Woodroff in DALLAS BUYERS CLUB. Rachel Weisz dalla pelle color latte è doppiata male ma si attende l’originale per poterla ascoltare bene. In conclusione e di fronte alla regina d’Inghilterra la noia prevale, nessuna meraviglia solo sonnolenza arretrata e Svizzera verde, altro che giovinezza!
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