Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Il trio medievale che gorgheggia magico sui titoli di coda di Youth, rimarrà tra le perle di questa pellicola che almeno, rispetto ai fastidiosamente pretenziosi This must be the place e La grande bellezza, esalta ancor maggiormente virtuosismi fotografici, scelte di tagli e prospettive, soffermandosi sulla ricerca di una filosofia che rivela, anche ai più distratti, come la vita sia pur sempre fonte di sorpresa e speranze
Certo aiuta l'aver girato in spazi delimitati con liberatori sfoghi sui panorami svizzeri.
Montagne mozzafiato a circondare hotel e Spa di lusso.
Cura di sè e della memoria, frammenti di sauna, fanghi, vapori, massaggi terapeutici. Silenzi e meditazioni, almeno apparenti come c'insegna una coppia di tedeschi oggetto di scommesse.
Luci tagliate, corroboranti acque termali, pelli aggrinzite, personaggini evocanti (del resto Sorrentino, a Maradona, l'aveva ringraziato durante la cerimonia degli Oscar..) e fanciulle dai corpi spaziali che sottolineano il tempo che passa ai due amici/consuoceri alle prese con problematiche di quotidiana esistenzialità.
Ma come accadeva per il Servillo/Gambardella de La grande bellezza, affrontate nell'agio permettono riflessioni assai più pacate, anche se la depressione e le insormontabilità della vita non risparmieranno neanche i nostri ospiti.
Guarda caso Keitel e Caine rappresentano i loro mondi di musica e cinema, due arti senza tramonto, a differenza dei loro interpreti.
Stavolta apprezziamo di più, ci adagiamo sugli esercizi di stile, anche se a volte smettiamo di vedere la luna e ci distraiamo col dito che la indica.
Piccoli dettagli in fondo. ma che a un Bigazzi cultore del particolare non dovrebbero sfuggire.
Ci godiamo comunque deliziosi siparietti come il concerto di campanacci da mucca diretto esemplarmente da Caine, intervallati pur sempre da un sacco di roba inutile e prevedibile (tipo il buddista che imita Birdman, il marito sciocchino di un'intensa Raquel Weisz o la escort malinconica), ma gliela perdoniamo stavolta a Sorrentino, in fondo va migliorando, non è proprio stupido come si penserebbe di una Miss Universo qualsiasi..
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