Regia di Lawrie Brewster vedi scheda film
Il film dura 100 minuti, dopo i primi 15 avevo già capito quale sarebbe stato il colpo di scena finale, che invece il regista se lo gioca dopo 70 minuti esatti... ne rimangono 30 finali in cui si cerca faticosamente di impaurire senza riuscirci minimamente e arrivare agli ultimi 10 in cui si cerca di stupire con un ulteriore “finalone sorpresone” davvero mediocre e scontato.
James Findlay riceve in eredità dalla madre la sua vecchia casa (una casona pazzesca a dire il vero, super lussuosa e per nulla abbandonata), con la raccomandazione di non andarci assolutamente, perché da piccino -proprio in quella casa che gli ha lasciato- rischiò di diventare pazzo, tentando il suicidio in una supermegapiscina, dove fu salvato in extremis dalla baby sitter.
Ovviamente James non ascolta la raccomandazione materna (ma nei film horror siamo abituati a queste incongruenze), e si reca immediatamente nella fantacasona, deciso più che mai a svelarne i mille segreti famigliari nascosti. Segreti nemmeno troppo nascosti a dire il vero, visto che biglietti e bigliettini sbucano ogni tanto raccontando di tutto un po'. In verità l'ossessione principale di James è un Uomo-Gufo inquietante che sin dall'infanzia turbava il senno del piccolo James; poi si viene a conoscenza che la supermegacasona è fondata su un vecchio tempio pagano celtico; poi c'è la presenza di una vicina di casa “rizzacazzi” che seduce e aiuta nelle ricerche James; poi c'è un amico di James che ha il babbo in fin di vita... (?); insomma tanta carne al fuoco, ben confezionata, ma poco convincente.
Lawrie Brewster, il regista, deve essere un piccolo fan di Terrence Malick, da subito infarcisce il film di tantissime immagini a effetto, che però personalmente mi producono solo un effetto fastidioso e pesante. C'è una ricerca spasmodica nel voler creare una atmosfera gotica, che ci sarebbe anche se fosse supportata da una sceneggiatura perlomeno decente od originale. Invece la storia fa acqua da tutte le parti: scontata, banalissima, piena di contraddizioni e poco chiara. I pochi punti interessanti non vengono sviluppati (ad esempio la storia del tempio celtico, assurda di per sé, avrebbe potuto dare una svolta decisiva), la regia si sofferma inutilmente su lunghissime sequenze che non aggiungono niente allo svolgimento della storia, hanno solo uno scopo estetico che alla lunga annoia moltissimo.
I dialoghi sono imbarazzanti e pretenziosi, così come i monologhi prolissi dell'Uomo-Gufo, privi di qualsiasi senso.
Gli attori hanno un approccio recitativo molto televisivo, nonostante le grandi pretese da autore del regista e degli autori tutti. In sostanza un film che vola alto, ma che si schianta al primo ramo che incontra, un lungo noioso videoclip ben confezionato.
Note Personali.
Costretta in casa per motivi personali, mi sto guardando molti film... ma questo genere qui mi fa veramente incazzare. Fare Horror oggi è difficilissimo.
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