Regia di Mark Rydell vedi scheda film
Esistono grandi film sentimentali (grandi perché nobili e sinceri) come ne esistono di insopportabili perché chiaramente non riescono a superare lo schema studiato a tavolino. Sul lago dorato si accosta più al primo tipo (anche se non pienamente), e può risultare godibile: gli ingredienti utilizzati forse hanno un'aura leggermente patinata dalla fotografia (comunque con buone inquadrature naturalistiche), ma la sincerità e le buone intenzioni ci sono di sicuro, complice l'effettiva presenza di realtà nella simulazione (le malattie di Fonda ed Hepburn, il rapporto padre - figlia). Inoltre la morale è chiara, giusta e non ci si calca troppo la mano retoricamente (l'amicizia nata tra Norman e Billy), a parte magari certe banalità, come il tuffo finale riconciliatorio di Jane Fonda davanti al padre. Infine, sentimentale sì, ma non lacrimevole come potrebbe sembrare, almeno personalmente. 7
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