Regia di Laura Bispuri vedi scheda film
68° FESTIVAL DI LOCARNO: I FILM DELLE GIURIE/PARDI DI DOMANI
Riuscire a vedere finalmente un film grazie a Locarno: dai tempi della Berlinale 2015, dove partecipò in concorso come unico film italiano, il primo lungometraggio di Laura Bispuri, VERGINE GIURATA, tratto dal romanzo di Elvira Dones, ha avuto in Italia una distribuzione vergognosa: un film di cui si è parlato e scritto molto, ma che nessuno (o quasi) è riuscito a vedere, soprattutto per il fatto che non è stato proiettato quasi da nessuna parte.
Tristezza del discorso di fondo a parte, la vicenda di Hana, la sua odissea che la vede femmina sacrificata alla verginità per riuscire a sfuggire ad un matrimonio combinato inconcepibile ed insoddisfacente, trova la sua soluzione o la speranza di una svolta quando la ragazza, nei celati panni di un uomo, si rifugia in Italia a casa della sorella, che da anni vive a Bolzano.
Dopo la diffidenza da parte della sua stessa famiglia e incontri più o meno accidentati con una umanità affamata di sesso e di soddisfazione, la giovane riuscirà finalmente a definire una propria condotta di vita, trovando un posto nel mondo precario e livido della quotidianità di tutti i giorni.
Laura Bispuri ieri sera a L'altra sala in Locarno
Scandito da un via vai temporale che getta un po' di confusione nell'andamento narrativo di una vicenda troppo poco spiegata e molto lasciata alla singola interpretazione, Vergine Giurata si fa forte di una grande protagonista come Alba Rohrwacher in grado di emozionare con l'aderenza fisica del proprio corpo androgino al personaggio controverso che deve impersonare e rimane un esordio importante che fa ben sperare su una nuova giovane regista che ci piace davvero tanto.
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