Regia di Marc Carreté vedi scheda film
Versione on the road dei film esorcistici che hanno caratterizzato i primi quindici anni del terzo millennio. La variazione sul tema, soprattutto a livello della modulazione narrativa, sembra apportare ossigeno al genere che tende da qualche lustro a vegetare. In realtà il film diretto da Marc Carreté sfoggia soltanto un’ottima fotografia e un’ambientazione a tratti piacevolmente insana ed ambigua, ma senza lasciare il segno nell’apporto tematico. Inoltre il linguaggio adottato è incostante e non riesce a coinvolgere lo spettatore in una materia ormai inflazionata e senza più zone buie da indagare.
Le sacche di noia, caratterizzate da sequenze puramente informative, seppur esteticamente impeccabili, costituiscono la maggior parte dei moduli narrativi, mentre si contano sulle dita di una mano i momenti pienamente riusciti come l’interessante incipit e l’intrusione di Álex Monner tra il vecchio esorcista e sua nipote. Per il resto il film scade a volte anche nell’imbarazzante, soprattutto quando entra in gioco il digitale.
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