Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Un poliziotto tenta in ogni modo di incastrare un boss che ha commissionato l’omicidio del cliente di una bisca colpevole di aver vinto troppo: ritrova l’assassino, ma lo uccide incidentalmente e della morte viene accusato il suocero della vittima; nel frattempo lui si è innamorato, ricambiato, della bella vedova. Forse il più langhiano tra i film di Preminger, con un Dana Andrews che sembra già pronto per L’alibi era perfetto: il figlio di un ladro, che è passato faticosamente dalla parte della legge ma è rimasto ribelle per indole e adesso si ritrova con qualcosa di grave da nascondere ai suoi colleghi (i quali, del resto, lo considerano quasi un estraneo); paradossalmente, il criminale è quello che lo capisce meglio e infatti è l’unico a indovinare come sono andate veramente le cose. All’ultimo momento, dopo aver sgominato la banda e quando ormai sarebbe al sicuro, fra la promozione e la galera Dixon sceglie la seconda, in un finale di altissimo rigore morale. Lunga e tortuosa è la strada verso la redenzione, ma almeno alla fine c’è Gene Tierney che aspetta.
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