Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Da un copione di Metz e Gianviti,ambientato in Veneto,una commedia degli equivoci che si svolge durante il Ventennio fascista,parallela a "Anni ruggenti",con la quale,analogamente,il personaggio principale è erroneamente considerato un pezzo grosso del regime e incensato oltremodo,"Sua eccellenza si fermò a mangiare" vide collaborare per l'ultima volta Mario Mattoli e Totò.Colui che venne considerato il "vero" regista del comico napoletano,sotto la cui direzione molti critici ritengono che abbia dato il meglio.Qui,in effetti,la regia fila a puntino,coordinando un bel cast capeggiato da Totò e Ugo Tognazzi,che prevede anche Virna Lisi,Lia Zoppelli,Raimondo Vianello,Lauretta Masiero,e altri ancora,in un'accelerata pochade piuttosto allusiva,garbata e infarcita di battute satiriche che illustrano assai bene la pochezza della borghesia fascista.Intrallazzi,ipocrisia e ambizione ridicola i motori degli eventi di un angolo d'Italietta,l'arguzia di un ladro "con le ghette",che riesce a fare un bel colpo in barba a tutti,commissario anelante una promozione compreso,ed una girandola di cambiamenti di ruoli degli stessi personaggi in poco tempo,che non sballa mai.Peccato che non è ricordato tra i migliori lavori di Totò,perchè il comico fornisce qui una prova tra le sue più convincenti e misurate,nella quale si presta duttilmente alla sceneggiatura senza soverchiare nè la trama,nè i colleghi.Un piccolo classico che spesso scuote al sorriso,che meriterebbe rivalutazione convinta.
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