Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Il film è uno spaccato delle contraddizioni della società americana, osservato con piglio sociologico attraverso il prisma di una delle sue istituzioni più rappresentative.
Una giovane insegnante (Dennis), tanto inesperta quanto idealista, si trova a doversi misurare con una scuola newyorchese dove regnano anomia, conflitti sociali su base razziale, teppismo e problemi di droga. L'istituzione e i colleghi hanno da tempo reso le armi, ma lei porta avanti la sua azione donchisciottesca fino a un passo dalla rassegnazione.
Tratto da un singolare romanzo della scrittrice Bel Kaufman, il film è uno spaccato delle contraddizioni della società americana, osservato con piglio sociologico attraverso il prisma di una delle sue istituzioni più rappresentative. Ma il trasferimento di "bigliettini, testi di circolari, proclami della direzione, temi degli alunni e sfoghi epistolari" dalla pagina alla pellicola crea un risultato rapsodico e pressapochista, con troppe ingenuità in fase di montaggio e un idealismo di fondo che risulta didascalico. Uno dei film meno riusciti di un regista encomiabile come Robert Mulligan, già autore di pietre miliari come Il buio oltre la siepe e Una strada chiamata domani.
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