Regia di Marcel Duchamp vedi scheda film
Un disco con una frase - giochi di parole, contrepeteries - gira per qualche secondo, lasciandoci leggere le parole scritte in senso circolare; segue per un tempo altrettanto breve un'elaborazione grafica a spirale in movimento, poi un altro disco e un'altra frase, quindi un'altra spirale in movimento e così via fino alla fine.
Cortometraggio d'avanguardia girato dal geniale iconoclasta Marcel Duchamp, sotto lo pseudonimo talvolta da lui utilizzato Rrose Selavy. Bizzarra - nel personaggio - la scelta di firmarsi nel finale con la propria impronta digitale. Sette minuti neppure di animazione, nessun attore, solo dischi rotanti e spirali animate, con l'inevitabile suggestione dell'ipnosi. Le frasi che scorrono sullo schermo sono giochi di parole a sfondo ironico e contrepeteries, tipici motti francesi difficilmente traducibili in altre lingue (specie quella italiana: poichè si basano su scambi di suoni nella pronuncia delle parole). Anche il titolo del film è, naturalmente, un anagramma. Questo breve scherzo risulta essere l'unica effettiva regia di Duchamp; fra i surrealisti furono molto più attivi nel cinema Salvador Dalì e Man Ray. 5,5/10.
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