Regia di Sergio Garrone vedi scheda film
Fermare la tratta di messicani messa in atto dal loro connazionale Fargo, per intascare una cospicua taglia: questo è il piano apparentemente perfetto di due banditi. Che però presto si ritroveranno a lottare fra loro.
Willy S. Regan, dietro la macchina da presa, altri non è se non Sergio Garrone, fratello del più noto Riccardo, caratterista brillante/comico. Sergio è alla terza regia, il terzo spaghetti western uscito in poco più di un anno, mentre Riccardo, che in questi anni spesso compare nei film del fratello, è qui il protagonista; sicuramente Una lunga fila di croci è il miglior prodotto della prima parte della filmografia di Sergio Garrone, anche se a ogni modo vanno riconosciuti pecche e limiti tecnici e di budget non indifferenti. La direzione è modesta, le interpretazioni anche inferiori; persino il citato protagonista appare un po' fuori parte in un ruolo serioso, lontano dai consueti canoni in cui lo si è potuto apprezzare fino a quel momento; fra gli altri attori compaiono Anthony Steffen (Antonio De Teffè), William Berger, Mario Brega e Mariangela Giordano. La sceneggiatura è opera dello stesso regista e, pur non distaccandosi granchè dai soliti clichè del filone, offre qualche spunto interessante e per lo meno gode di discreto ritmo; Garrone continuerà a dirigere spaghetti western ancora per qualche anno, ottenendo costantemente sufficienti riscontri al botteghino: erano davvero altri tempi, era davvero altro cinema. 3,5/10.
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