Regia di David Ruiz vedi scheda film
The last death è un sorprendente thriller messicano, che oltre a non avere nulla da invidiare a molti film americani più rinomati e con maggiori budget, mantiene una sua identità e qualità distintiva. Viene definito thriller fantascientifico semplicemente perché si immagina un futuro in cui la tecnologia (già disponibile) possa essere sistematicamente applicata ovunque, anche in Messico, come fosse un auspicio che il paese latinoamericano possa superare il degrado, la corruzione e la sciatteria che lo contraddistingue attualmente. La trama induce lo spettatore in direzioni interpretative ingannevoli, finché il finale finalmente svela le motivazioni di strane e sanguinarie spedizioni punitive verso il protagonista che ha perso la memoria ed il medico che lo aiuta mettendo a repentaglio la vita di tutti i suoi amici, che peraltro si rivelano veramente degni di ammirazione, disposti all’estremo sacrificio pur di mantenersi coerenti con gli impegni assunti. Al di là della trama il film messicano sorprende per la qualità e scorrevolezza delle immagini, senza sbavature, ambientazioni riuscite, attori convincenti, nel complesso risulta ben confezionato, e ritengo sia riuscito nell’intenzione di fornire dell’umanità un’immagine non solo basata sulla competizione, la forza, la supremazia, ecc., tipico dei film made in USA, ma che tiene conto anche di ben altri valori, come l’amicizia e l’altruismo. Infine un messaggio che si coglie alla fine: anche di fronte al massimo pericolo c’è sempre la possibilità di contenere i danni e riprendere a vivere, nonostante l’avversario sia immensamente più potente di noi.
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