Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Il Dio nero del Vulcano. Tutto è cenere, anche l'amore.
L'aspetto che ho apprezzato di più in questo film probabilmente è quello storico-documentaristico. Le inquadratue di questi paesini indifesi di fronte alla forza dirompente del vulcano è davvero spettacolare. Epica la scena di pesca al tonno.
La vita in questi posti è quasi inesplicabile. Un mondo duro ed aspro che non poteva che far da sfondo ad un amore sfortunato e mai compreso, dove il cuore nero del vulcano si è radicato fin nell'intimo delle persone, da sempre incapaci di ogni sentimento di pietà e comprensione.
Impossibile far breccia negli animi, è come voler penetrare le viscere del vulcano attraverso la dura roccia, oltrepassando la lava incandescente che solo il mare riesce, infine, a domare. Anche dal cielo non ci si può aspettare che odio, in un costante assedio di forze superiori a quelle di ogni uomo. E solo nei momenti più bui, modesti varchi di solidarietà si aprono a generare spazi di accoglienza accecati, a loro volta, dalla preghiera. Verso un Dio che non c'è, che non sente. Che quel mondo lo ha creato ed abbandonato.
Non vi è traccia d'amore, tutto è cenere.
Fuggire è impossibile. Non hai sposato solo un pescatore, ma tutto il suo terribile mondo. Un piccolo mondo che sarà la tua prigione.
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