Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Dramma rosselliniano sulla predestinazione alla sofferenza e l'espiazione del peccato, di forte intensità e tensione emotiva, ha al centro la figura di Karin, una profuga lituana che si sposa con un pescatore di Stromboli e va a vivere con lui sull'isola, trovandosi imprigionata in un ambiente ostile da cui vorrebbe fuggire, fino alla scoperta di una dimensione cosmica che la farà avvicinare alla presenza di Dio e nel finale la spingerà alla preghiera. Ingrid Bergman rinnova la sua identità d'attrice rispetto ai precedenti film hollywoodiani con un'interpretazione eccellente, ricca di sfumature, e un memorabile scavo nella psiche del personaggio, mentre gli attori non professionisti che le fanno da coro si inseriscono efficacemente nel disegno della regia. Le sequenze dell'eruzione del vulcano e quelle finali restano cinematograficamente eccellenti, ma bisogna citare anche quella della pesca al tonno, che esemplifica al meglio il realismo semidocumentaristico dell'autore. All'epoca fu accolto freddamente sia in Italia che in America, soprattutto dai critici che avevano esaltato i grandi film neorealisti dell'autore, con l'eccezione di Ennio Flaiano che nella sua recensione scrisse che "Tutto il film, per equilibrio narrativo, è all’altezza dell’ultimo indimenticabile episodio di Paisà: ma la mira segreta questa volta è più lontana e più alta". La musica di Renzo Rossellini, fratello del regista, è da alcuni ritenuta troppo enfatica e sciropposa, ma a mio parere regge bene all'interno del film e contribuisce alla suggestione emotiva di certe sue pagine.
voto 9/10
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