Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Probabilmente l'intensità della scena finale fa dimenticare quanto accaduto nella precedente ora e mezza di film: nulla. O, peggio ancora, la vuota descrizione del nulla di un paesino povero (che non ha nulla), ignorante (che non sa nulla), senza aspirazioni (che non vuole nulla) e dove una straniera capitata per caso nutre chissà quali ambizioni (sulle quali non ci è dato sapere nulla), finendo con l'impazzire completamente. La morale è tragica e assurda: non c'è alcuna via di scampo ad una vita che ci costringe a qualcosa che non è mai come vorremmo. E la speranza (il bambino nel grembo della Bergman) è un errore, prodotto bastardo di una situazione precaria e di comodo. Negativissimo.
P.s. So che questo parere è l'esatto contrario della critica 'ufficiale', ma io la vedo lo stesso così. Amen.
Italia, immediato dopoguerra. Profuga dell'est Europa sposa un pescatore di Stromboli in cerca di libertà e di una vita migliore. Che non arriva, anzi peggiora sensibilmente: il luogo è inospitale e miserrimo, la gente rozza e malfidata, il marito un bruto che non la capisce e nemmeno si sforza di farlo. E il vulcano esplode, proprio quando lei è appena rimasta incinta. Invano tenta la fuga, ma poi torna sui suoi passi piagnucolando e farneticando vaghe preghiere.
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