Regia di Roberto Minini-Meròt vedi scheda film
Non è la biografia musicale di uno dei jazzisti italiani più affermati nel mondo grazie alla sua voracità, al suo eclettismo e alla sua classe. Piuttosto, 365 è un viaggio nel mondo sonoro di Paolo Fresu, un florilegio di appunti sparsi che avrebbero potuto essere ricuciti in qualsiasi altro modo. Un viaggio che ha inizio nella sua terra, la Sardegna, dove Fresu cominciò a suonare nella banda musicale del suo paese (Berchidda, dove da anni, grazie a lui, si tiene uno dei più innovativi e prestigiosi festival jazzistici d'Europa), e proseguito per mezzo mondo dopo un lungo soggiorno a Parigi. L'accento vagamente agiografico del film e le pose talvolta da divo del protagonista non tolgono nulla né alla simpatia di quest'ultimo né al riconoscimento che da ogni parte viene tributato al suo smisurato talento. A spendere parole di encomio ci sono infatti i massimi numi del jazz mondiale: da Enrico Rava a Ralph Towner, passando per Omar Sosa, Eivind Aarset e Dhafer Youssef.
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