Half Note di New York, sessanta minuti all’inizio dello show. Danny “sweet touch” Caputo, l’atteso protagonista della serata, si prepara all’esibizione che sta aspettando da una vita. Danny entra in scena e arriva al centro del palco seguito dall’occhio di bue, ma quando sta per attaccare con la prima nota si ferma, ripone il sax e si precipita in un mondo sospeso tra passato e presente.
Note
Fiumi di parole e di note jazz, con un occhio a Woody Allen e uno allo Spike Lee di "Mo’ Better Blues", con la passione erotica e quella per il sassofono che si sovrappongono, in un’opera affidata completamente alla telegenia del protagonista e di tre fanciulle più belle che espressive. Cinema tanto minimale da rasentare il vuoto e minato dall’ambizione di modelli d’oltreoceano applicati maldestramente a un po’ di nostrana arte d’arrangiarsi. Talmente esile da non reggere una durata già risicata, talmente solipsista da azzerare ogni interesse.
Regia particolarissima, primi piani sparati quasi per l'intero film per accentuare la vicinanza tra il protagonista (davvero bravo) e gli spettatori. Pensavo che fosse un film che parlasse di jazz e invece Assolo si riferisce a un assolo teatrale. Da brividi, incomprensibile il voto del vostro critico. Ma il film l'ha visto ? leggi tutto
New York rinchiusa nel retropalco di un locale tempio del jazz;?una vita amorosa intera racchiusa nel sorriso di tre donne; una carriera di prodigio del sassofono riassunta in brevi didascalie battute a macchina. L’esordio su grande schermo di Massimo Piccolo, che viene dal teatro e dal teatro non permette al suo cinema di uscire, punta a una stilizzazione talmente fragile da non lasciare… leggi tutto
Un viaggio nella mente di questo "finto" jazzista, girato con grande maestria e grande gusto per le immagini. Bella voce la bruna, poco incisiva la bionda, bellissima la riccia. Antonio de Matteo, il protagonista assoluto del film dà una grande lezione di recitazione ai molto più blasonati e pagati famosi attori italiani.
Regia particolarissima, primi piani sparati quasi per l'intero film per accentuare la vicinanza tra il protagonista (davvero bravo) e gli spettatori. Pensavo che fosse un film che parlasse di jazz e invece Assolo si riferisce a un assolo teatrale. Da brividi, incomprensibile il voto del vostro critico. Ma il film l'ha visto ?
Dopo aver letto la recensione di FilmTv avevo deciso di non andare a vederlo. Per fortuna ho cambiato idea e mi sono lasciata convincere. Il film è molto particolare e coinvolgente, sarà che a me piace il jazz e che mi sono identificata subito nel protagonista. L'unica cosa "esile" e che non regge la durata (ringraziando Dio) breve dello spazio in pagina è questa specie di…
È di nuovo il cinema nordico - dopo il bell'exploit la settimana scorsa del norvegese In ordine di sparizione - ad attirare l'attenzione. Questa volta andiamo in Svezia, nella Stoccolma degli anni '80: a…
New York rinchiusa nel retropalco di un locale tempio del jazz;?una vita amorosa intera racchiusa nel sorriso di tre donne; una carriera di prodigio del sassofono riassunta in brevi didascalie battute a macchina. L’esordio su grande schermo di Massimo Piccolo, che viene dal teatro e dal teatro non permette al suo cinema di uscire, punta a una stilizzazione talmente fragile da non lasciare…
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