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The Perfect Husband

Regia di Lucas Pavetto vedi scheda film

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La recensione su The Perfect Husband

di maghella
6 stelle

 

Viola e Nicola sono una coppia sposata in crisi. Il loro primo figlio è nato morto e questa tragedia ha lasciato strascichi preoccupanti nella psiche di Viola e nel suo rapporto con Nicola. Per cercare di salvare il salvabile dal loro matrimonio, i due decidono di trascorrere un week end in un vecchio chalet isolato dello zio di Nicola.

Nonostante i buoni propositi (soprattutto da parte di Nicola) di far funzionare le cose, l'atmosfera non pare rilassata, ma piuttosto pesante.

Viola è insicura, nervosa, quasi impaurita. Nicola è preoccupato per la moglie e cerca in tutte le maniere di rendere il loro fine settimana il più romantico possibile. Purtroppo ben presto le cose andranno diversamente.

Tutto il film gioca sulla figura di Viola (una brava e bella Gabriella Wrigth) e il suo essere ambiguo. Se da una parte è la donna insicura e fragile, dall'altra mostra un lato forte e combattivo e sempre in battaglia con i propri fantasmi.

Il “marito perfetto” appare troppo perfetto fin dall'inizio, e chi vede il film (io in questo caso) è prevenuta sul suo modo di fare così apprensivo. Il film mi da ragione sui miei dubbi dopo i primi 40 minuti e mi coglie alla sprovvista con il finale.

Non dirò altro sulla trama perché il film merita sicuramente una prima visione “vergine”, proprio per non levare niente al “fattore sorpresa”.

La storia è costruita molto bene, soprattutto nella prima parte. I primi 40 minuti del film sono dedicati alla struttura della narrazione: molte le cose che vengono messe al fuoco (forse troppe?), tutte a supportare un “carosello” di scene splatter nella seconda parte del film. Una sequenza di scene che mi hanno lasciata un po' perplessa e forse anche delusa in alcuni punti, preferivo più lo stile scelto nel primo tempo (più psicologico e intimista), ma che trovano poi un senso nel finale, che non è per niente tirato via, ma che anzi tira le fila a tutta la storia e ogni cosa trova un suo perché. Ci sono i limiti dovuti sicuramente al basso budget a disposizione (è una produzione indipendente), ma ho notato una buona cura per i particolari, nella costruzione delle scene e per gli effetti speciali. Da precisare che questo è un “piccolo” film, la storia forse non è tra le più originali, ma il risultato finale a mio avviso è più che dignitoso. Si nota comunque la voglia di voler raccontare con un certo stile e personalità, un “divertimento” nel creare scene efferate originali (un paio di pugnalate mi hanno veramente entusiasmato) e l'attenzione nel non tralasciare niente al caso. Lo spettatore alla fine avrà tutte le sue risposte e per quanto mi riguarda non ne rimane deluso.

 

 

 

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