Regia di Marco Turco vedi scheda film
Ritrovando casualmente un mucchio di lettere, una ragazza scopre casualmente chi era la sua vera madre. La rivelazione è scioccante: si trattava di una prostituta, a cui venne sottratta la figlia ancora piccola in quanto illegittima e che combattè contro la senatrice Merlin per evitare la chiusura dei bordelli. Che invece, inesorabile, avvenne nel 1958.
Già autore di cortometraggi e di documentari dagli argomenti disparati (dalla musica di Jazzitudine, 1997, alla mafia de In un altro paese, 2005), Marco Turco approda al piccolo schermo sul finire del primo decennio del ventunesimo secolo e da quel momento in avanti gira fiction televisive con discreta continuità. Questa è la sua terza in cinque anni, un racconto dei 'vecchi tempi' dei bordelli, di quell'Italia della ricostruzione e del boom che trovava, per parte maschile naturalmente, nelle prostitute un'istituzione, una garanzia di igiene e affidabilità, un simbolo del passaggio all'età adulta. La senatrice Merlin sconvolse tutto: era la fine del 1958 quando le prostitute vennero sbattute malamente in strada, il loro mestiere diventò preda di sfruttamento (reso naturalmente illegale) e merce per la delinquenza organizzata, e per i clienti fu un incubo a occhi aperti. Tutto questo c'è nel film di Turco, scritto da Alessandro Sermoneta e dal regista con la collaborazione di Elena Bucaccio, da un'idea del dirigente Rai Fabrizio Del Noce; ma c'è molto di più. Nonostante la storia talvolta indulga in toni patetici e in falsi buonismi (tutto materiale da pubblico domestico, d'altronde), va apprezzato l'atteggiamento di denuncia del lavoro nei confronti della società italiana maschilista dell'epoca, a conti fatti non così distante dalla nostra; il ruolo della donna viene perciò inquadrato in maniera cruda e il ritratto del Belpaese nel secondo dopoguerra ne esce meno idilliaco di quanto siamo abituati a vedere al cinema o in tv. Certo, non si calca mai eccessivamente la mano sulle problematiche maggiormente scabrose - data la destinazione del prodotto - ma Altri tempi è comunque opera più ambiziosa della media delle fiction sue contemporanee. Nel cast: Vittoria Puccini, Stefania Rocca, Giselda Volodi, Francesco Scianna, Bebo Storti, Mattia Sbragia, Benedetta Buccellato e Thomas Trabacchi. Classica la durata: due puntate da cento minuti ciascuna. 3,5/10.
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