Regia di Jean-Charles Hue vedi scheda film
CANNES 2014 - QUINZAINE DES REALISATEURS
MANGE TES MORTS di Jean-Charles Hue è il film col quale il regista torna (ma per me e per molti altri si tratta di una prima conoscenza) a mettere in scena le gesta scellerate e singolari di una famiglia appartenente ad un gruppo di nomadi detti “i viaggiatori”: non zingari, ma un popolo senza una fissa dimora che vive in roulotte nel nord della Francia e parla un francese imbastardito veloce e quasi incomprensibile. Ritroviamo, in quanto già al centro del film d'esordio del regista, un ragazzino quindicenne che, approfittando dell'uscita dal carcere di suo fratello, viene indotto da questo a iniziarsi alla vita dei colpi delittuosi e delle rapine: non tanto di soldi, ma di materie prime, rame in questo caso, che sottraggono per rivendere al mercato nero.
Peccato che il colpo, organizzato con l'aiuto di un terzo fratello ed un cugino, non vada secondo quanto programmato (seppur approssimativamente), e tutto si risolva in una corsa forsennata con la polizia alle calcagna. Forte di uno slang dinamico e velocissimo, di caratteri focosi e maneschi che spingono i quattro individui affrontarsi anche violentemente, soprattutto quando la situazione degenera in un imprevisto dietro l'altro, Eat Your Bones è un cinema verità con alcuni pregi e non esente da difetti: un cast che già appena sale sul palco capisci essere formato da attori che recitano se stessi: attori della vita, da cui traspira dunque autenticità massima; ma anche limitatezza di espressione e certe forzature proprie di chi si impegna a recitare, ma tradisce una pedissequa ripetizione di una lezione imparata a memoria ed imposta da un copione.
Forte di momenti di tensione ed inseguimento girati con gran ritmo, ed inquadrature su scorci naturali fotografati da un colore pastoso e quasi sanguigno come il carattere dell'esagitato e pingue capo squadra, l'opera seconda di Hue si apprezza per la schiettezza quasi documentaristica di certe situazioni, a cui si alternano momenti d'azione in cui realismo e finzione si fondono in un ibrido piuttosto singolare, magari a tratti fastidioso, ma pur interessante.
Eat your bones: il cast sul palco del Theatre Croisette
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