Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
CANNES 2014 - QUINZAINE DES REALISATEURS
ALLELUIA è l'atteso film del regista di Calvaire, Fabrice Du Welz, con protagonista nuovamente, come proprio nel cruento Calvaire, Laurent Lucas, coadiuvato dalla simpativa e versatile Lola Duenas, attrice amodovariana molto nota in Francia per "Le donne del 6° piano".
iL CAST DI ALLELUIA: il regista Fabrice Du Welz, Laurent Lucas e Lola Duenas
Ci troviamo di fronte anche stavolta ad un thriller che vira all'horror più sanguigno, costellato da momenti ironici e divertenti che suscitano gradimento e grasse risate tra il pubblico delPalais Croisette. La vicenda è quella di Gloria, quarantenne spagnola fuggita in Belgio con la figlia per tenersi lontana da un marito troppo geloso ed ossessivo. Lavora in ospedale, ma non nei reparti "normali", bensì nell'obitorio, ove è incaricata di preparare le salme per l'inumazione, come del resto il regista si premura di farci capire tramite le esplicite e dure immagini iniziali.
Un po' restia, la donna accetta un invito a cena da parte di un affascinante sconosciuto, agganciato su una chat: da quel momento Gloria non riuscirà più a staccarsi da quell'individuo “strano”, tenebroso ed affascinante, che si scoprirà essere un raggiratore di vedove anche attempate, allo scopo di frodarle delle loro ricchezze, fino ad eliminarle.
Con Glora tuttavia è diverso, anche perché la donna, complici le pozioni magico/esoteriche che l'uomo le somministra, diventa completamente succube dell'individuo: ma anche estremamente gelosa e suscettibile, violenta ed irascibile, impegnata con tutta se stessa e con tutte le sue forze (non poche in verità) a tenersi stretto il suo nuovo uomo.
Alleluia (2014): Laurent Lucas, Lola Dueñas
Suddiviso in quattro capitoli che portano i nomi delle vittime di quello che diverrà un vero e proprio massacro, Alleluia vive di momenti tesi e di spunti ironici o piuttosto divertenti (la messa in scena della missione africana per spillare soldi alla vecchiazza mentre Gloria ride come una matta, ma dissimulando un pianto sofferto, diverte davvero), ma ha un grande, imperdonabile difetto: la mdp si appiccica alla pelle dei protagonisti aderendo esageratamente ai corpi e alle situazioni, in modo disturbante e tale da non rendere mai o quasi mai visibile un corpo per intero, cancellando o quasi i campi lunghi, a mio avviso necessari per una adeguata descrizione del paesaggio circostante, e risultando davvero fastidiosa nelle pur abili scene d'azione o di lotta, contornate da spruzzi di sangue e splatter altrimenti di grande effetto.
Alleluia (2014): Laurent Lucas
Alleluia (2014): Laurent Lucas, Lola Dueñas
Un film dunque, che si castra con le proprie mani, ed in modo non certo involontario, ma a mio avviso ingiustificabile. Abbiamo imparato ad adattarci a tutto, anche a regole cinematografiche vincolanti e mortificanti come il Dogma, creato per essere subito ripudiato dal suo stesso inventore Lars Von Trier. Ma questo horror cinefilo e citazionista (La regina d'Africa diviene il film cult della coppia, che mima i suoi leggendari due protagonisti, Bogey+Katharine, e permette loro di rispecchiarvisi nell'ambito della propria storia di coppia-altro bel momento del film!), così ossessivamente riflesso sui volti dei due “amanti criminali”, così da non riuscirli mai a contenere per intero in una singola ripresa in tutta la pellicola, parte da ottimi spunti per svilirsi in una messa in scena presuntuosa e confusionaria, elemento che contribuisce più di ogni altra cosa a far perdere smalto ad una trama di fatto interessante. Detto questo tuttavia, il film merita comunque a mio avviso la visione, quantomeno da parte di un pubblico di affezionati del genere horror e di questo regista, ormai piuttosto noto e con un suo buon seguito di fans.
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