Regia di David Robert Mitchell vedi scheda film
Horror di notevole impatto, teso e intelligente, quasi crepuscolare, e capace di rendere plausibile una minaccia ultraterrena particolarmente anonima ma inserendola perfettamente in un contesto quotidiano e reale, per quanto comunque allegorico.
In realtà, più che un horror vero e proprio, It Follows (letteralmente "la cosa che ti segue") è un film che si serve del genere ma senza farsi fagocitare da esso, ribaltandone certi stereotipo o destrutturandoli, rivelandosi soprattutto un incubo sulla paranoia e sulla paura (di essere seguiti/spiati/contagiati dagli altri intesi questi come entità estranea e potenzialmente pericolosa in quanto chiunque può essere la cosa) o un atipico quanto disturbante teen movie di classici adolescenti alle prese con la crescita e con il sesso, tappa di passaggio simbolica verso la vita adulta, come veicolo di trasmissione dell'infezione, e quindi del male.
Ma più che il concept, comunque brillante e originale, è soprattutto il ritmo e il modo scelto per raccontarlo a costituire il tratto veramente particolare e accattivante di questa pellicola.
Tutto si gioca sull'atmosfera quasi irreale e su particolari equivoci, in un percorso narrativo mai troppo celere (al contrario) ed ad una magniloquenza che lascia un senso genuino di disagio nello spettatore e in cui si respira un senso di destino di inevitabile caducità.
Gli effetti speciali sono ridotti al minimo, non vi alcun eccesso in immagini ad effetto o in momenti concitati o troppo cruenti.
Tutto è raccontato sottotono ma risulta comunque inevitabile, quasi a cercare di radicalizzare nel degrado generalizzato di una società in declino o malata l'indefinita certezza di un male implacabile che è ormai ovunque. E di cui una volta adulti non è più possibile non prenderne coscienza.
Rivelatorio in tal senso la quasi totale assenza degli adulti, ripresi solo di spalle o di sfuggita, e se vi compaiono è quasi esclusivamente come manifestazione della Cosa stessa, ovvero come "mostri", anche in quanto rappresentazione di quella consapevolezza, della morte e della caducità delle cose, la cui accettazione segna generalmente il passaggio dalla fanciullezza alla vita adulta.
Estremamente carpenteriano, ma anche generalmente molto anni'80, l'ottimo lavoro del regista David Robert Mitchell, a partire dallo sguardo oscura e decadente sulla provincia americana ma, soprattutto, dall'incedere lento ma inesorabile del suo boogeyman, imperscrutabile come Michael Myers ed altrettanto indefinito (una maschera inespressiva e anonima per l'assassino di Halloween, migliaia di volti ma nessuna vera identità per la "Cosa" di It Follows), fino all'uso estremamente ad effetto di una folgorante colonna sonora, a volte fin troppo eccessiva o debordante, che mischia comunque con efficacia sonorità anche vintage ed elettronica.
Splendida e di sicuro avvenire la protagonista Maika Monroe, nuova reginetta del cinema horror/giovanilistico, accompagnata dal solito gruppo di giovani promesse del cinema hollywoodiano (Daniel Zovatto, Lili Sepe, Keir Gilchrist, Olivia Luccardi, Jake Weary) che ne completano il cast.
VOTO: 7
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