Regia di Robert Bierman vedi scheda film
E’ dura essere vampiri. Altro che bello, sexy e dannato! Quando si è colpiti da una “vampirite” acuta, reale o presunta, ci si riduce in uno stato davvero pietoso: è quello che succede allo yuppie Peter Loew, interpretato da un Nicholas Cage molto a suo agio, quando l’attore californiano era ancora solo un giovanottone di belle speranze. Se solo si limitasse a questi ruoli autoironici nei quali gioca a mettersi in ridicolo, ne trarremmo tutti giovamento. Indovinato per una volta il titolo italiano aderente alla realtà del racconto, in un’epoca in cui la parola “stress” aveva iniziato a farsi strada insistentemente. Film anomalo, grottesco, con una regia piuttosto buona, solo apparentemente stupido, perché non è scorretto vederci una metafora del giovane rampante urbano in carriera (ragazzi cui hanno “succhiato il sangue” e che a loro volta lo “succhiano” ad altri). Scritto dall’autore di “Fuori Orario” e si nota.
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