Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
"Fateli ingozzare, e si distruggeranno con le loro mani....anzi con la loro gola".
Un gruppo i commensali di alto rango, tra personaggi della nobiltà, alte cariche militari, ed altri in meglio identificabili notabili, i ritrovano attorno ad una tavola degnamente imbandita di ricche pietanze a base di carne, specie selvaggina o altra fauna più pregiata che nota per la comune commestibilità.
Sono tutti affamati e protesi a ingurgitare più cibo che possono: piatti ricchi, opulenti, ove la varietà dell'offerta genera, più nello spettatore che tra i commensali, un desiderio misto tra senso di sazietà, nausea, e desiderio di cambiare regime alimentare a favore di una dieta mediterranea, se non proprio vegetariana.
Improvvisamente il peso dei loro corpi ipernutriti li scaraventa al piano sottostante.
Ma nessun dramma: la festa continua....il lampadario opulenti viene fatto calare sul piano sottostante, l'orchestra ed i camerieri si avvicendano per le scale a raggiungere gli ospiti precipitati; ci si toglie di dosso un po' di polvere di calcestruzzo, e l'appetito torna a farsi vivo.
Ma il peso aumenta, il soffitto non riesce a reggere, e la caduta continua sino a divenire costante e cronica, consecutiva e senza fine.
La metafora sull'ingordigia senza controllo né inibizioni tipica dei ricchi è sin palese.
Lo stile di Villeneuve, che ricorda le prime opere barocche e grandguignolesche del celebre duo registico francese Jeunet et Caro, non meno che irresistibile e, letteralmente, fragoroso, oltre che coerentemente surreale.
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