Regia di Benjamin Christensen vedi scheda film
Grande film a metà tra documentario e finzione, con la descrizione mai noiosa e incalzante, a tratti divertente, spesso cruda, dell'usanza della stregoneria, della figura di Satana, delle torture e delle ingiustizie dei tribunali religiosi.Vero e proprio documento storico per chi volesse informarsi riguardo il fenomeno. Allusive accuse alla religione e difesa pietosa della donna. Personaggio di Satana, interpretato dallo stesso regista, più che terrorizzante, provocatorio e burlone. Nel film vengono mostrate già allora scene e concetti che hanno notevolmente influenzato l'immaginario filmico e visivo in generale dei generi che hanno toccato questi argomenti. Descrizione degli strumenti nelle camera delle torture degnamente ripresa nel Dylan Dog N.69 Caccia alle streghe.
Non c'è una classica trama narrativa, poichè vengono mostrate le usanze e le reazioni dei suddetti fenomeni col passare dei secoli fino ad un interessante e moderno parallelismo tra ciò che venivano spiegate come possessioni diaboliche che colpivano le donne nel medioevo e l'isteria e altre malattie mentali delle donne moderne, per cui la tesi finale appare questa: le presunte possessioni sono solo disturbi psichici, la donna ha in qualche modo sempre subito le imposizioni più o meno severe delle autorità
Un pianoforte davvero gradevole e coinvolgente al punto giusto, nè banale nè eccessivamente drammatico
Nulla
Regia sorprendente nel alternare descrizioni e immagini, scene di finzione e da documentario, immagini dell'iconografia medievale e scene dei tempi delle riprese,
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