Regia di Benjamin Christensen vedi scheda film
Questo è un gran film, che pone molta carne al fuoco e offre un sacco di spunti di riflessione.
Questo è il secondo film che vedo per il 1922. Come per tutti gli altri, dagli albori a questo, sono facilmente e legalmente reperibili in Rete. E' un film - documentario molto interessante ma soprattutto molto bello. Inizia come un vero documentario, poi vira nella fiction, facendo vedere, con attori, cosa succedeva nel Medioevo con la caccia alle streghe, e illustrando dei casi concreti, per quanto romanzati.
Si sofferma poi sulle torture, sulla superstizione, l'ignoranza di quei tempi, ma c'è pure un raffronto ai "tempi d'oggi", con il regista che è scandalizzato che, ancora nel 1921, ci sia gente che va dalle cartomanti!
Povero Christensen (il regista)! Sapessi un secolo dopo, che botta di ignoranti e superstiziosi! Forse ancora più di un secolo prima, dato che ora hanno più visibilità e manifestano la loro coglioneria spesso mettendo nome e cognome, quasi vantandosi di essere degli idioti.
E sicuramente nel 2227 diranno, altro che XXI secolo, ora è il trionfo dei coglioni!
Ma tornando a noi, il film è decisamente tanta roba. In alcuni primi piani, l'hanno notato tutti, sembra quasi di vedere Dreyer, che era di 10 anni più giovane, danese come il regista, con i due che poi avrebbero collaborato.
La società descritta nel film, quella medioevale, fu in pratica una tempesta perfetta: una teocrazia che governava un popolo già di suo totalmente ignorante e un tantino fesso; la cosa si può leggere anche ai nostri giorni, con molti esempi e molti adattamenti, mutate le mutandis (pardon).
Però pensiamo che allora non esisteva il metodo scientifico, doveva ancora essere inventato, la gente credeva a mio ccugggino e a qualunque stronzata, e gli uomini di Chiesa che mandavano al rogo gli e le innocenti aveva ben poco di Cristo e molto di Satana, se vogliamo, era gente cattiva dentro, magari in parte anche convinta, chissa...fatto sta che il film cita 8 milioni di persone uccise, nella caccia alle streghe, nei secoli, quasi un olocausto antelitteram, mentre oggi parliamo di numeri diversi, in Europa si citano circa 50.000 casi (peraltro, fino al Settecento, altro che Medioevo), e ovviamente sempre troppi, ci mancherebbe.
Quelle donne che erano considerate possedute dal demonio, dice poi il film, oggi magari sarebbero solo dei casi di isteria. Anche in questo il film falla, è ovvio,l'isteria è oggi ritenuta una malattia immaginaria, anzi, è stata depennata dalle malattie, però lo stesso film assume un altro valore storico, ricordando che le isteriche finivano in manicomio o, se ricche, in qualche clinica.
Insomma, carne al fuoco il film ne mette parecchia, nelle sue quasi due ore; non sottovaluterei però l''aspetto artistico. con regia e interpretazioni notevoli, in molto momenti.
Il film venne censurato al tempo in Germania, USA e pur in Francia, per un presunto anticlericalismo; ma andassero a cagare, con un secolo di ritardo. Si parlò pure di nudità, perversioni, torture, ma il tutto è appena accennato e comunque all'acqua di rose. Bigottoni degli anni Venti. Pure molta critica del tempo, che lo promosse, lo ritenne però inadatto e troppo forte per essere presentato al grande pubblico.
Per quanto sopra, per me un film da 8,5, gran film.
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