Regia di Norman Jewison vedi scheda film
E' vero che a distanza di anni, alcuni film fanno un effetto diverso; qui, addirittura alcune immagini erano lievemente differenti nella mia memoria.
Piccole sfumature, dettagli che forse io avevo aggiunto, e che non ho ritrovato.
Alla prima visione questo film mi aveva entusiasmato, per la storia a suo modo brillante e divertente; rivisto oggi, resta una vaga nostalgia per un film sincero e piacevole, ma anche la sensazione un po' deludente di trovarmi di fronte a bonaria ingenuità e luoghi comuni, tipici di una certa idea che hanno gli americani degli italiani in generale.
Non ci sono guizzi di grande originalità, ma una messa in scena sobria ed elegante, attori dignitosi e convincenti - Cher su tutti, che vinse l' Oscar per questa interpretazione di una italo-americana vedova e un po' superstiziosa, in procinto di sposarsi col suo fidanzato ultra/quarantenne (Danny Aiello in parte) ancora fortemente condizionato dalla figura materna, che poi s' innamora del fratello minore di lui, un Nicholas Cage, tutto sommato discreto, solo lievemente macchiettistico, come pure la figura tradizionalista vecchia maniera del padre di Loretta Castorini, infedele alla moglie (Olympia Dukakis, altrettanto brava, e l' Oscar arriva anche per lei) ma legato alla sua cultura d'origine.
Nel complesso un film dignitoso, a tratti brillante, qualche dialogo brioso ed efficace, e qualche scintilla di passione appena accennata sotto la luce della luna che strega la protagonista, contro il profilo dello skyline di New York con le Torri Gemelle ancora sullo sfondo, a suggerire un tempo e un' atmosfera persa per sempre...
Colonna sonora azzeccata con la classica Thay' s amore e l'aria della Boheme di Puccini, galeotta e trascinante.
3° premio Oscar alla sceneggiatura, per un film forse baciato dalla fortuna più sfacciata.
Godibile.
3 stelle 1/2
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta