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Titli

Regia di Kanu Behl vedi scheda film

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La recensione su Titli

di alan smithee
8 stelle

 TITLI, UNE CHRONIQUE INDIENNE è senz'altro tra i migliori e più struggenti titoli indiani degli ultimi anni.

locandina

Titli (2014): locandina

Nell'India dei nostri giorni, ancora inesorabilmente classista e divisa in caste invalicabili come muri elettrificati, la famiglia scapestrata di furfanti alla quale appartiene il giovane Titli – un padre vedovo nullafacente e due fratelli maggiori che vivono di espedienti e micro crimine, riesce con l'inganno a co

mbinare il matrimonio tra i, loro fratello minore ed una bella giovane appartenente ad una onesta famiglia piccolo borghese. I due si sposano senza piacersi ed amarsi, rassegnati ad una regola di vita che e' ancor oggi prassi dilagante in quelle regioni, e già dalla prima notte di nozze la ragazza si rifiuta di consumare il matrimonio, rivelando al marito di essere innamorata di un cugino già sposato e con figli, ma con pratica di separazione in corso.

Shivani Raghuvanshi

Titli (2014): Shivani Raghuvanshi

La vita del povero Titli si consuma nell'umiliazione di non essere amato ne' accettato, e nell'indigenza di una situazione economica assolutamente precaria. Decide pertanto di lasciare libera la moglie, a patto che questa gli versi una sorta di “penale” che gli consenta di fuggire per sempre da quell'incubo di vita e di quartiere, proprio mentre anche per i due fratelli grandi, prepotenti e violenti inizia un periodo difficile in cui uno dei due viene pure condannato a pagare gli alimenti alla ex moglie e alla figlia bambina che questa si e' portata appresso.

Shashank Arora

Titli (2014): Shashank Arora

Titli, premio del Certain Regard nel 2014 a Cannes, e' un riuscito e drammatico ritratto di una società e di un popolo che si ostinano a mandare avanti tradizioni e costumi di vita che si dimostrano iniqui ed ingiusti ora più che mai.

Alla fine Titli e sua moglie troveranno cosi' tante difficoltà ed ostacoli che impareranno ad accettarsi e rispettarsi, se non ad amarsi davvero, costituendo u a famiglia da basi malferme e traballanti, ma moralmente più sane di tutta l'ipocrisia e la falsità, l'inganno e la violenza che li circondano. Nel volto disgustato e addolorato del giovane attore che interpreta Titli, che significa “farfalla”, come a metterne in luce la delicatezza e la fragilità, ed e' un nome in India più femminile, bene augurante per una madre che dopo due maschi attendeva davvero una bambina con ansia, nei suoi occhi liquidi e dolorosi, si nasconde l'espressione più sincera e rappresentativa del dolore e della sofferenza, dell'inadeguatezza e della consapevolezza della disfatta.

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