Espandi menu
cerca
American Ultra

Regia di Nima Nourizadeh vedi scheda film

Recensioni

L'autore

M Valdemar

M Valdemar

Iscritto dal 6 febbraio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 247
  • Post 28
  • Recensioni 578
  • Playlist 36
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su American Ultra

di M Valdemar
6 stelle

 

locandina

American Ultra (2015): locandina



Si bea di un'ultrastupidità consapevole, American Ultra, facendo deflagrare intreccio, caratteri ed estetica in un orgiastico delirio/trip grottesco-fumettistico-videoclipparo-televisivo autoreferenziale che si subisce, godendone solo a tratti.
Come già in Project X, sempre di Nima Nourizadeh, bizzarro oggetto "sperimentale" sopravvalutato dalla critica, l'impianto teorico, intuibile, non va però oltre né scalfisce messinscena borderline (con buone soluzioni registiche, tra riprese, inquadrature e stacchi che evidenziano/assecondano/dettano la natura sospesa, in acido) né tanto meno la sostanziale idiozia di storia e personaggi (coppia protagonista a parte), ai quali, peraltro, cui non si crede mai.
Non è d'altronde nell'assunto spy di quart'ordine - sul quale si sviluppano trama e dinamiche action altrettanto vacui e implausibili - che va cercata l'anima di American Ultra, dei quali inoltre le continue iniezioni di riferimenti e ammiccamenti a un immaginario pop assai riconoscibile (fino alla più palese derivatività) costituiscono una manifesta dichiarazione d'intenti.
Semmai, nel ritratto di questa (vita di) coppia di perdenti strafatti e stralunati nella tipica sonnacchiosa provincia americana - lui, Mike, lavora in uno store, scrive un fumetto, Atom Ape, che rimane allo stato di bozza, e come Truman non riesce a lasciare la città a causa di violenti attacchi di panico; lei, Phoebe, più equilibrata, gli fa da compagna/amica/mamma e pare intrappolata nella relazione -, la cui quotidianità a base di acidi e funghi e sogni non realizzati viene sconvolta da eventi assurdi, ad emergere è la preziosa filigrana di un romanticismo strambo ma persistente.

Kristen Stewart, Jesse Eisenberg

American Ultra (2015): Kristen Stewart, Jesse Eisenberg

Jesse Eisenberg

American Ultra (2015): Jesse Eisenberg

Kristen Stewart, Jesse Eisenberg

American Ultra (2015): Kristen Stewart, Jesse Eisenberg


Così, nonostante l'evolversi schizzato tutto sommato poco interessante della narrazione, l'andamento sghembo, dialoghi e situazioni che non vanno oltre lo strato della "stranezza" ricercata, la galleria di figure alticce e sopra la righe (John Leguizamo e Walton Goggins su tutti), lo schematismo e la retorica elementare delle contrapposizioni, la musica (elettronica) pulsante, qualche sequenza azzeccata (divertente il folle uno contro tutti di Eisenberg al supermarket: violenza lirica, ammazzamenti truci, ralenty e note sonore ad accentuare i toni alienanti, ritmo alternato, confronto finale fumato ma "nobile" con Goggins), ci si accorge immersi completamente nella storia tra Mike e Phoebe.
Nel loro stare insieme, rivelarsi e conoscersi, scoprirsi uniti malgrado ostacoli e retroscena foschi, nella metafora (ribaltabile) che descrive il loro rapporto esclusivo (l'albero, immobile, e l'auto, che ha percorso migliaia e miglialia di chilometri, che va a sbattergli contro): in fondo, American Ultra altro non è che un'altra (bella) storia d'amore.
Che vive tutta nella chimica e nelle performance empatiche di Jesse Eisenberg e Kristen Stewart.
Senza di loro non sarebbe la stessa cosa.
Divertenti i titoli di coda animati, con le strisce di Atom Ape che completano l'esperienza fumata.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati