Regia di Thomas Carter vedi scheda film
Il tempo di vincere La recessione
Dio ti guida al touchdown!!?!?!?
I film sul football è logico che in italia non siano molto seguiti, anche se “ogni maledetta domenica” con Al Pacino è da non perdere non solo per gli attori ma anche per come spiega il mondo del football, con vizi e virtù e gente che si frantuma il cranio.
Ho iniziato a vedere Il tempo di vincere, sperando solo che fosse una brutta copia studiata per far abboccare qualche appassionato, ed invece mi sono trovato nel mezzo di un film di propaganda cristiana.?
La pellicola parla della vita del leggendario allenatore di football Bob Ladoucer, ce lo mostra alla fine della sua carriera dopo aver portato i suoi ragazzi a vincere 151 partite consecutive, alle prese con una nuovo gruppo di ragazzi meno dediti allo spirito di squadra che come viene più volte ribadito nella pellicola porta alla vittoria grazie anche alla preghiera(non dimentichiamola) ed all’ amore; ma non stavamo parlando di football??
Qualcuno mia aveva insegnato che per ogni maledetto metro bisogna versare sangue.
Bob Ladoucer invece freddo e calmo come un maestrino con un cremino nel culo prosegue nel suo dogma, neanche un infarto lo ferma, forse il signore voleva mandargli un messaggio, chi lo sa, ma lui continua con la sua disciplina: preghiera e fottoball, non si capisce bene se trascura il figlio per la squadra o è il figlio che vuole che il padre lo trascuri per dedicarsi alla squadra, rimarrà per sempre un segreto tra sceneggiatore e regista, ed aggiungiamoci di contorno una moglie inutile interpretata da Laura Dern,( SI!!quella di jurassic parck e da li in poi ricaduta nell‘oblio).
Questo film ci insegna anche che ai neri poveri capitano brutte cose e devono pensare a come tirare a campare, fortunatamente ci sono altri neri poveri a cui dio nella sua benevolenza ha lasciato ancora una famiglia con cui dividere il poco pane quotidiano, ed ovviamente i neri poveri buoni vengono spesso uccisi a pistolettate nel ghetto.
I ragazzi bianchi invece non hanno grossi problemi di soldi e di vita, qualche padre rompi coglioni ossessionato dalle vittorie del figlio, comunque uno che di problemi a portare a casa la pagnotta on ne ha; per il resto se sei bianco sei un saldo ragazzo di buoni principi a cui il signore ha illuminato la strada.
Tra una sacco di monologhi finalizzati a dimostrare che lo spirito di squadra è tutto per vincere la competizione, infarciti di qualche preghiera, con ovviamente il solito ragazzo che vuole andare controcorrente che indovinate è nero, il regista riesce ad infilarci qualche momento di gioco fortunatamente è ben girato, però ci sono talmente tanti lunghi sermoni che si perde tutts dinamica; è possibile che questo cazzo di grande allenatore, a parte lo spirito di squadra, non avesse un qualche sistema di gioco particolare o cose simili, non chiedo tanto, giusto così per fare un po’ bella figura, mettete un discorso inerente al football o simili per convincere un appassionato che non sta solo guardando una merdata pro Dio s.p.a.
Purtroppo niente da fare, addirittura alla fine viene sedato il diverbio con il dissidente nero con una visita ai soldati feriti che non centra un cazzo ma in america piace un po a tutti e l’attenzione viene spostata sul ragazzo bianco di turno “maltrattato dal padre”, con finale e vissero tutti felici e contenti.Si ringrazia il signore che il football in italia non è seguito e molti si perderanno questo mattone nelle balle.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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